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Le nuove tecnologie aspirano ad essere energie pulite

19 Ottobre 2022
- Di
Viola
Tempo di lettura: 4 minuti

BLOCKCHAIN ECO SOSTENIBILE ENER2CROWD – La blockchain e criptovalute stanno ricevendo numerose critiche legate al loro imponente impatto energetico. Sono obiezioni giuste e con fondi di verità, ma non costituiscono un problema irrisolvibile. Le soluzioni per rendere la blockchain più eco-sostenibile ci sono e alcune portano anche il marchio italiano. 

Le nuove tecnologie aspirano ad essere energie pulite energie che salvaguardano l'ambiente

“La tecnologia blockchain viene percepita a livello internazionale in qualità di potenziale, di mezzo abilitante, per raggiungere certi risultati - afferma Gabriele Cavargna, ingegnere esperto in finanza decentralizzata -. Basti pensare che quando la conferenza sul ‘Climate Change’ delle Nazioni Unite nel novembre 2021 ha sottolineato l’esigenza di raggiungere la famigerata net zero mission come target entro il 2050, in molti hanno iniziato a pensare alla blockchain come elemento abilitante per poter raggiungere questi target”. 

La blockchain infatti può aiutare in tema di ecosostenibilità sia diventando essa stessa più sostenibile sia partecipando a progetti che percorrono quella strada. Uno tra questi nasce con Ener2Crowd, la più grande comunità di investitori etici in Italia. Con oltre 5.500 membri, si prefigge l’obiettivo di diventare il più grande fondo di investimento sostenibile. Questo per dimostrare che ridurre le emissioni di CO2 e costruire un futuro migliore è una grande opportunità per il progresso collettivo.  

Nel corso dell’evento ‘Crisi Energetica: soluzioni a confronto’, organizzato da Advepa ed EXCO, Giorgio Mottironi, Chief Strategy Officer di Ener2Crowd, ha parlato di come è possibile realizzare investimenti sostenibili e come oggi le aziende possono con questa possibilità anche correre a ripari grazie al lavoro della sua azienda. 

La realtà di Ener2Crowd

Eten2Crown, oggi è una piattaforma di finanza alternativa green, in realtà era nata sulla base di un'idea del nostro seo Nicolò. L’idea era quella di creare una criptovaluta il cui valore fosse correlato alla produzione di energia da fonti rinnovabili o il risparmio energetico che venisse conseguito tramite progetti di efficienza energetica. Molto simile, quindi, a quello che poi aziende, che sono eventualmente diventate già molto più grandi di noi, hanno iniziato a realizzare. Ma è un percorso che comunque non abbiamo abbandonato. 

È vero che oggi siamo una piattaforma di investimenti sostenibili accessibile ed inclusiva che permette ad azienda di andarsi a finanziare sul mercato del risparmio privato, delle persone e che dà la possibilità alle persone di fare investimenti che sono orientati alla costruzione di un futuro sostenibile; ma la nostra idea rimane quella di sviluppare una blockchain, un percorso di tokenizzazione, di creazione di titoli al portatore legati alla creazione di un valore ambientale ed ecosistemico condivisibile tra le persone e le aziende:  Da qui ad un massimo di 12 mesi permetteremo lo scambio del primo titolo certificato, quindi tokenizzato su base blockchain, senza emissione di CO2 prodotte da impianti per la generazione di energia da fonti rinnovabili.  

Che cosa significa questo questo?

Significa dare una marcia estremamente più agile al processo di transizione energetica. Soprattutto per ciò che riguarda le comunità energetiche.  

Da sempre siamo stati presi dal pallino di cercare di portare più trasparenza e soprattutto sicurezza del dato legato alla qualità degli investimenti. Investimenti che venissero proposti alle persone proprio nell'ambito ESG, ovvero nell'ambito di quella Finanza che vuole creare degli impatti positivi a livello mondiale. Noi volevamo farlo sostenendo quelle aziende che fanno delle scelte di governance che mirano a una redistribuzione della ricchezza all'interno della propria organizzazione. Non è così facile. Noi, invece, abbiamo deciso dall'inizio che era la strada giusta da percorrere. 

Per farlo è necessario assegnare ad ogni euro che viene investito, attraverso la nostra piattaforma, un indice di intensità sostenibile di investimento, che praticamente è in grado di dire a chi sceglie l'investimento quante emissioni di CO2 sta contribuendo ad abbattere all'anno. Si tratta di un processo che noi oggi facciamo manualmente. Però, grazie alla nostra piattaforma di finanza tecnologica, l'assegnazione del dato viene assegnato al portafoglio di investimento di risparmio sostenibile, viene reso più agile. 

Vogliamo però fare un passo in avanti e lo stiamo facendo già da qualche mese. Infatti un nostro concept tecnologico permette di fare questa cosa attraverso una blockchain. La quale, tramite un sistema di misurazione hardware che è stato collegato ad un impianto di produzione di energia da fonte solare, permette di contabilizzare l’energia prodotta dall'impianto. Di conseguenza viene contabilizzato anche il risparmio di emissioni di CO2. Quindi si arriva a creare dei certificati di riduzione delle emissioni di CO2 che  potranno essere ben presto scambiati su Marketplace, piattaforma che stiamo sviluppando. In questo modo non solo la blockchain, oltre all processo di tokenizzazione, offre la possibilità di dare valore a questo titolo sia per l'azienda che ha scelto di realizzare l'impianto sia per tutti quegli investitori che hanno sostenuto l'azienda nell'iniziativa di realizzare l'impianto stesso.

Il futuro di Ener2Crowd spinge verso una blockchain eco sostenibile

Ener2crowd è una piattaforma di investimenti su base prestiti. Quindi lending crowdfunding. A breve, però, anche grazie al lavoro che stiamo facendo con Ecofuturo, lanceremo una piattaforma di equity crowdfunding- Significa che nelle comunità energetiche ci sarà la possibilità di utilizzare la nostra piattaforma per fare tre cose:

  • attrarre investimenti al di fuori della dimensione geografica della comunità energetica per sostenere lo sviluppo infrastrutturale; 
  • facilitare il processo di aggregazione dei capitali di chi risiede nella comunità energetica per diventare co-titolari degli impianti che verranno realizzati;
  • creare titoli ambientali al portatore che permettono alla comunità energetica, qualora ovviamente ne produca di più di quelli di cui ha bisogno per arrivare ad una dimensione carbon negative della propria produzione e utilizzo dell'energia, di metterli a disposizione di quelle aziende che ne hanno bisogno per bilanciare la propria impronta di carbonio. 

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