Il gelato attraverso i secoli

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La storia del gelato è lunga e affascinante, ricca di aneddoti e curiosità che ne fanno uno dei dolci più amati al mondo. Ma come è nato il gelato? E come è diventato l'immancabile fine pasto di molte culture?

L’antenato del gelato arriva dalla Cina

Le origini del gelato risalgono all'antica Cina, dove si dice che l'imperatore Tang della dinastia Shang abbia inviato schiavi sulle montagne per raccogliere la neve, che poi veniva aromatizzata con frutta e miele. In seguito, i persiani cominciarono a congelare il succo di frutta in inverno per goderselo d'estate.

Ma è stato solo durante il Rinascimento italiano che il gelato ha cominciato ad assumere la forma e il gusto che conosciamo oggi. Nel XVI secolo, Caterina de' Medici portò in Francia i primi gelatieri italiani, che iniziarono a servire gelati alla corte reale.

Il gelato era un alimento molto pregiato, riservato alla nobiltà e ai potenti della società. Ma con l'avvento delle prime gelaterie a metà del XVII secolo, il gelato è diventato un alimento più accessibile, e presto è diventato un simbolo di status e di buona vita.

Nel corso dei secoli, il gelato ha subito numerose evoluzioni, con l'introduzione di nuovi gusti e l'invenzione di nuovi metodi di preparazione. Nel XIX secolo, l'italiano Carlo Gatti inventò il cono per gelato, che presto divenne il modo più comune di servire il gelato.

Negli anni '50 e '60, il gelato divenne un fenomeno globale, grazie alla diffusione delle gelaterie e dei distributori automatici. È sempre stato un alimento molto pregiato, riservato alla nobiltà e ai potenti della società. Ma con l'avvento delle prime gelaterie a metà del XVII secolo, il gelato è diventato un alimento più accessibile, e presto è diventato un simbolo di status e di buona vita.

Nel corso dei secoli, il gelato ha subito numerose evoluzioni, dal gelato alla crema di vaniglia all'affogato al caffè, dal cono alla coppetta. Oggi, il gelato è un alimento popolare in tutto il mondo, con gusti e preparazioni che variano a seconda delle culture e dei paesi.

Alcune curiosità

  1. Il primo gelato al mondo venne servito nel 1670 a Parigi da un certo Francesco Procopio dei Coltelli, immigrato italiano. Procopio aprì la prima gelateria al mondo, chiamata "Café Procope", che divenne presto un punto di riferimento per i parigini dell'epoca.
  2. Il gelato ha una consistenza diversa rispetto alla maggior parte dei dolci perché contiene aria. Durante il processo di congelamento, l'aria viene incorporata nel gelato per renderlo più soffice e leggero.
  3. Negli Stati Uniti, il mese di luglio è stato dichiarato "National Ice Cream Month", con il terzo sabato del mese che viene chiamato "National Ice Cream Day". La tradizione è stata istituita nel 1984 dal presidente Ronald Reagan.
  4. Il cono per gelato è stato inventato da un italiano di nome Italo Marchiony nel 1896. Prima di allora, il gelato veniva solitamente servito in coppe o bicchieri.
  5. Esiste una leggenda secondo cui Marco Polo, il celebre esploratore italiano, avrebbe portato in Europa la ricetta del gelato dopo il suo viaggio in Cina nel XIII secolo. Tuttavia, non ci sono prove concrete a sostegno di questa teoria.
  6. Alcuni dei gusti di gelato più strani al mondo includono il gelato al sushi, al formaggio di capra, al pepe nero e al vino rosso.
  7. In Giappone, il gelato alla mochi è molto popolare. Si tratta di un tipo di gelato che viene avvolto in un involucro di pasta di riso dolce.

Ma una cosa è certa: il gelato è un dolce che fa felici tutti, grandi e piccini. E allora, che siate golosi di pistacchio, di fragola o di cioccolato, non c'è niente di meglio di un buon gelato per rendere il vostro giorno un po' più dolce!

Il Polo del Gusto: successo italiano nel Mondo

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POLO DEL GUSTO ILLY - Sono molte le aziende italiane che riescono a farsi conoscere e avere successo anche all’estero. Sono invece poche quelle che cercano di aiutare anche altre piccole realtà a trovare successo in Italia e all’estero. Non è il caso della storica azienda familiare italiana Illy, che ha dato vita al progetto Polo del Gusto. 

La storia di Illycaffè

Illycaffè è azienda familiare fondata a Trieste nel 1933, la prima nel settore del caffè. Nel corso degli anni ha dato vita a numerosi progetti, tra cui l’Università del Caffè e la celebrazione dei propri coltivatori che producono il miglior lotto di caffè sostenibile. L’impegno dell’azienda si dirama in innumerevoli iniziative, dall’agricoltura generativa e rispetto per l’ambiente, alla valorizzazione dei lavoratori nei campi e negli stabilimenti. In tutto ciò non si dimentica l’obiettivo che si è data: essere carbon free entro il 2033.

L’attenzione dell’azienda Illy non si ferma solo all’ambiente. Per i quattro fratelli a capo dell’azienda - Francesco, Riccardo, Anna e Andrea - è importante anche salvaguardare i prodotti italiani dentro e fuori dai nostri confini. Per questo hanno pensato a un progetto che si prefigge di aggregare le eccellenze italiane in Italia e all’estero: “Il Polo del Gusto”. 

Riccardo Illy racconta il Polo del Gusto

È lo stesso Riccardo Illy a raccontare a Forbes Italia come è nato questo progetto. 

“In quell’anno (2004 ndr.) ci siamo chiesti come avrebbero fatto le prossime generazioni a far crescere Illy. Perché prima o dopo avremmo raggiunto un plafond. Avevamo di fronte due possibilità: rimanere nel caffè ma cambiare strategia, che avrebbe voluto dire abbassare i nostri standard qualitativi, oppure restare nell’eccellenza ma allargare il campo d’azione. Abbiamo deciso di seguire questa seconda strada. E di farlo partendo dai settori che avevamo già sperimentato in passato”.

“In questi 15 anni oltre a fare acquisizioni ho fatto crescere la società fino a conferirle autonomia economica e finanziaria”, racconta Illy. “Il passo successivo è stato quello di avviare una subholding che detenesse tutte le partecipazioni extra caffè. Nel giugno 2019 abbiamo così costituito il Polo del Gusto”. Solo un primo passo lungo un percorso strategico che Illy pare aver ben disegnato nella sua testa. “Ora è arrivato il momento giusto per cercare un partner finanziario con cui sostenere le società esistenti e fare nuove acquisizioni. Sia nei settori dove siamo già presenti, sia in nuovi settori come biscotti e caramelle”.

Portare le eccezioni italiane nel mondo

“Con il Polo del Gusto - continua Riccardo Illy - vogliamo sperimentare un negozio per ogni marchio nelle grandi città, mentre nei centri più piccoli l’idea è di avere dei negozi plurimarca. I brand delle nostre società hanno l’ambizione di diventare globali, già oggi esportano buona parte della loro produzione. I punti vendita del Polo del Gusto nasceranno inizialmente in Italia e dopo questo test sul territorio nazionale diventeranno globali. 

È il momento giusto per portare le eccellenze del food italiano nel mondo. Grazie a competenze di imprese che operano nel settore alimentare, pensiamo anche ai produttori di impianti. Ed è un momento positivo anche per l’immagine di cui gode il made in Italy all’estero, anche tra gli investitori”. 

I dati relativi a fatturato e export del Polo del gusto

I dati del Polo del Gusto parlano da sé e ne indicano il successo. Il fatturato del 2021 ha fatto registrare un +19 sul 2019 - anno di fondazione della sub-holding - e un +36% rispetto al 2020, con più di 100 milioni. 

Notizie positive anche per tutti gli altri marchi associati che vanno a comporre i 101 milioni e 321.316 euro precisi di fatturato così:

Da segnalare sono in particolare i dati relativi all’expo del Polo del Gusto che corrisponde al 60% delle vendite. 

Vinophila, il metaverso italiano del vino, vince l'Innovation & Excellence Award 2022

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TGCOM24 METAVERSO VINOPHILA - Tgcom24 racconta di Labhornet e Advepa – le società che hanno dato vita a Vinophila, il primo Metaverso del vino – che si sono distinte nell’ultima edizione degli Innovation & Excellence Awards organizzati dalla piattaforma inglese Corporate LiveWire, aggiudicandosi la vittoria nella categoria Most Innovative In New Event Technology.

Vinophila riceve il Innovation & Excellence Awards

A Vinophila, il primo Metaverso del vino e delle bevande alcoliche, è stato riconosciuto “il potenziale di apportare un grande cambiamento al settore”. La giuria ha premiato la versatilità e l’utilità della tecnologia messa a punto da Labhornet con il contributo di Advepa 3D for business, azienda italiana specializzata in creazione di Metaversi per le imprese.

Visitabile tutto l’anno, 24 ore su 24, il metaverso è accessibile gratuitamente da ogni tipo dispositivo. Vinophila è anche un portale online ricco di notizie su aziende, mercati, prodotti e le più interessanti tendenze relative al vino e alle bevande alcoliche. Lanciato ad aprile con un convegno sull’innovazione per settore vitivinicolo tenutosi a Vinitaly, il portale ha già avuto oltre 100mila visitatori unici.

Il riconoscimento al Metaverso di Vinophila di Tgcom24

Ne ha parlato anche Tgcom24 all’interno dello spazio TgcomLab, dedicato ai protagonisti, alle aziende e alle idee dal mondo dell’economia. Di seguito un estratto dell’articolo che riporta le parole di Rossano Tiezzi, direttore di Advepa.

“La nostra lungimiranza nel progettare questo innovativo ambiente virtuale è una scommessa vinta. La scommessa più importante era usare la nostra tecnologia 3D in un settore che ha bisogno prima di tutto dei 5 sensi. In realtà abbiamo dimostrato che il settore wine ha necessariamente bisogno della relazione con il cliente e della capacità di raccontare un valore che va al di là dell’esperienza gustativa. Tra gli stand virtuali è facile capire l’andamento del mercato e le performance delle varie aziende. È fondamentale per noi - conclude Tiezzi - mettere al servizio degli imprenditori un’esperienza come questa, per sostenere tutti quei settori che anche a causa della crisi energetica devono ottimizzare i costi e nello stesso tempo devono continuare a crescere per essere competitivi sul mercato”

Per leggere l’articolo integrale: “A Vinophila l'Innovation & Excellence Award 2022”

Vino e digitalizzazione: la nuova frontiera del settore enogastronomico

Tempo di lettura: 2 minuti[vc_row][vc_column][vc_column_text]VINO DIGITALIZZAZIONE VINOPHILA WINE EXPO - La trasformazione digitale è un fenomeno che sta coinvolgendo moltissime realtà. A doversi adeguare sono anche settori inimmaginabili, che forse mai avremmo pensato, o non nel modo in cui lo avremmo potuto fare. Il think tank di “Vision 20/30” ha evidenziato come la digitalizzazione sia uno dei driver di sviluppo del vino.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

Vino e digitalizzazione, i modi per attuare questo connubio

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“Alla luce della forte accelerazione dei processi di trasformazione digitale anche  all’interno del comparto vitivinicolo, allo stato attuale risulta indispensabile “contaminare” le aziende del vino con competenze che vengono da altri settori. Nel concreto cosa si può fare?

Queste sono le parole che si leggono nel documento redatto alla fine di Vision 20/30, tenutosi il 15 dicembre presso l’Auditorium Verdi di Veronafiere.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

Vinophila 3D Wine Expo - L' Expo per Vino, Birra e Bevande Alcoliche

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]C’è già chi ha accolta la proposta di realizzare un maggior numero di fiere virtuali. Si chiama Vinophila ed è il primo Expo virtuale dedicato al mondo del vino dell’agroalimentare: una piattaforma 3D immersiva dove è possibile svolgere direttamente dal proprio computer o smartphone tutte le attività che si fanno normalmente in una fiera: visitare stand; incontrare produttori; richiedere materiale o campioni; ottenere l’accesso ad una degustazione; partecipare a seminari ed eventi; avviare trattative commerciali. Ma tutto questo sarà possibile farlo da remoto, tramite un Avatar, senza muoversi dal proprio ufficio o dal luogo in cui ci troviamo in quel momento.

A lanciare Vinophila è una startup triestina, Labhornet, cui partecipano diverse realtà del mondo del vino, guidata da Lorenzo Biscontin, manager e docente universitario, con una lunga esperienza internazionale dell’agroalimentare di eccellenza. Ad affiancarli in questo progetto c’è Advepa Communication e la sua esperienza decennale nel campo delle fiere e dalla tecnologia immersiva 3D.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]

Vinitaly Special Edition 2021, l’analisi dei segnali

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Vinophila lancia l’iniziativa #anataleregalailvino

Tempo di lettura: 2 minuti[vc_row][vc_column][vc_column_text]#ANATALEREGALAILVINO - Dicembre è un mese in cui spesso ci ritroviamo di fronte ad alcuni dilemmi. Mi hanno inviato ad una cena dell’ultimo minuto e non posso presentarmi a mani vuote, cosa potrei portare? Vorrei regalare una bottiglia di bollicine a Daniele e Laura, ma apprezzeranno? Non ho fatto alcun regalo a mio suocero per questo Natale, se gli facessi una buona bottiglia di vino rosso? Rispondere a queste domande non sempre è semplice e a volte siamo noi stessi ad ingrandire un problema che invece ha una soluzione molto semplice. Per Natale 2021 arriva in soccorso Vinophila con l’iniziativa #anataleregalailvino.  [/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

La realtà di Vinophila

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Vinophila ed è il primo Expo virtuale dedicato al mondo del vino e dell’agroalimentare: una piattaforma 3D in realtà immersiva dove è possibile svolgere direttamente dal proprio computer o smartphone tutte le attività che si fanno normalmente in una fiera: visitare stand; incontrare produttori, richiedere materiale o campioni; ottenere l’accesso ad una degustazione; partecipare a seminari ed eventi; avviare trattative commerciali. Tutto da remoto, tutto tramite un Avatar, senza muoversi dal proprio ufficio.

Vinophila è una visione nata a fine del 2020 da un gruppo di professionisti con vasta esperienza nel settore del vino, della comunicazione e del digitale. L’iniziativa nasce per trovare un modo per permettere alle cantine, alle istituzioni, agli operatori commerciali ed agli appassionati di incontrarsi, dialogare e confrontarsi nella nuova normalità che si stava delineando e che stiamo vivendo.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

Vinophila lancia l’iniziativa #anataleregalavino

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]#anataleregalailvino è l’hashtag con cui Vinophila si fa portavoce di un’iniziativa social in vista dell’imminente Natale. Capiamo l’obiettivo del progetto dalle parole di uno dei suoi ideatori Lorenzo Biscontin, ideatore e amministratore di Vinophila.

“Tanti consumatori nel timore di sbagliare, rinunciano all’acquisto. Noi crediamo che il piacere del vino vada goduto in modo più spontaneo e naturale. Regalando una bottiglia non si sbaglia mai perché il vino è pensiero, condivisione, emozione e non da ultimo scoperta: se non si conoscono i gusti della persona a cui è destinato, basterà sceglierne una che ci piace. Potremo così donare e condividere una parte di noi”.

Parte dell’iniziativa comprende anche il coinvolgimento sui social. Chiunque vuole partecipare può scaricare il logo dal sito di Vinophila e condividerlo sui social insieme alle immagini dei vini regalati.

 

 

 

Vinitaly Special Edition 2021, l’analisi dei segnali

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Vinitaly Special Edition 2021, l’analisi dei segnali

Tempo di lettura: 2 minuti[vc_row][vc_column][vc_column_text]VINITALY 2021 - Gli eventi stanno tornando a respirare e ogni settore freme dalla voglia di reincontrarsi nei padiglioni dopo molto tempo. Nei giorni scorsi è successo questo per i vini italiani: ha avuto luogo Vinitaly Special Edition 2021 a Verona, dal 17 al 19 ottobre. Come spesso accade negli eventi ben elaborati, con diversi espositori e convegni, l’evento enologico ha dato dei segnali importanti sul presente e futuro del vino. Cerchiamo di capirli grazie all’opinione di un esperto del settore.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

La conferma del vino biologico e gli inizi della mixability

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Nel Vinitaly Special Edition erano presenti 400 cantine in 3 diversi padiglioni, un numero non troppo soddisfacente rispetto alle 3.000 cantine degli anni passati. Tuttavia queste sono bastate per capire quali tendenze avrà il vino italiano nei prossimi anni.

Prima di tutto nel Vinitaly si è confermata la voglia delle cantine di produrre un vino biologico: lo dimostra l’area interamente dedicata a essi. Dal prodotto di nicchia che poteva sembrare un tempo, adesso l’Italia è il paese con la maggior superficie di vigneti coltivati secondo gli standard bio.

Una piccola scintilla che potrebbe accendersi in futuro è quella della mixability: utilizzare il vino come ingrediente nei cocktails. Un’area per cocktails e long drinks in Vinitaly testimonia questa possibilità. In Italia e Spagna abbiamo già 2 drink in voga, lo spritz e la sangrìa, che potrebbero contribuire a creare la nuova moda.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

Nel Vinitaly si sono sentite ripresa e desiderio di novità

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Sì, perché la voglia di recuperare il tempo perduto durante la pandemia ha coinvolto anche il vino, eccome. Nei lockdown le vendite non sono scese di troppo fortunatamente, questo grazie agli acquisti privati, ma questo non toglie la chiusura di bar e ristoranti. Adesso le attività hanno ripreso a un ottimo regime, ma come ha influenzato l’acquisto delle bottiglie?

A quanto pare, i privati in periodo di chiusure hanno preferito i vini più tradizionali ed è grazie a questi che le vendite non sono colate a picco. Invece, i buyers che si trovavano a Vinitaly hanno cercato la novità, qualcosa di diverso.

Sembra quasi che quell’ultimo anno di difficoltà sia associato ai prodotti del passato, mentre adesso possiamo vedere il desiderio di esplorare nuove alternative.

 

Per saperne di più clicca qui.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Vino italiano ed Expo, 6,8% di vendite all’estero in più

Tempo di lettura: 2 minuti[vc_row][vc_column][vc_column_text]VINO EXPO ESTERO - Quanto a enogastronomia, è inequivocabile: l’Italia ha moltissimo da offrire sia nella quantità che nella qualità. Peccato che anche in questo caso il Covid abbia lasciato il segno sul mercato del vino e tutti temevano che sarebbe rimasto per molto tempo. Invece, l’ultimo semestre ha dimostrato che la ripartenza c’è già: le prossime expo sono entusiaste di presentare dati eccezionali del primo semestre 2021. Ecco a voi i numeri con cui il vino è già ripartito questo anno.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

Un ottimo segnale per gli Expo del vino

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]La raccolta dei dati riguardanti le vendite del vino all’estero è realizzata da Nomisma Wine Monitor, in occasione dell’Expo del vino Vinitaly di metà ottobre. Data la matrice business dell’evento, le statistiche pubblicate permettono di partecipare con maggior entusiasmo all’iniziativa.

Gli expo del vino rappresentano un’ottima occasione per i professionisti per conoscere nuovi clienti, ma anche per avere un dialogo con le altre aziende. Per naturale conseguenza, questi eventi si trasformano in un termometro per valutare la condizione del mercato.

E se la premessa degli expo consiste in dati di mercato che vanno ben oltre quanto sperato, possiamo aspettarci di trovare un ambiente davvero stimolante. Sembra l’occasione perfetta per i professionisti del settore: adesso basta soltanto aspettare che aprano le porte.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

Federlogistica e Conftrasporto vogliono un tavolo permanente

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]L’ottimismo attuale nel settore del vino si basa su dati eccellenti sulle vendite all’estero del primo semestre 2021 rispetto al periodo pre-pandemia. La cifra che risalta maggiormente è la percentuale di crescita delle importazioni nei primi 12 paesi esteri per quantità di acquisti. C’è una crescita del 6,8% rispetto al 2019: è la testimonianza di una rapidissima ripresa.

Nello specifico, in Cina, Russia e Germania l’import di vino cresce rispettivamente del 36,8%, del 29,4% e del 9,3%. Solo le bollicine crescono dell’11%. Per quanto questi dati riguardino solo i primi 12 paesi per import di vino italiano, essi lanciano un segnale incredibile di una ripresa senza precedenti.

Per saperne di più clicca qui.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

SAVE OUR RESTAURANTS: Il sostegno alla ristorazione

Tempo di lettura: 5 minuti[vc_row][vc_column][vc_column_text]SOSTEGNO RISTORAZIONE - Come ormai tutti sanno, il settore della ristorazione ha bisogno di un sostegno molto forte per poter reggere l’impatto economico causato dalla pandemia. I locali alternano costantemente l’apertura e la chiusura, riducendo sempre più i coperti disponibili. Anche i contributi offerti dallo Stato spesso non sono sufficienti per una ripresa adeguata. [/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

La pandemia da coronavirus ha portato i ristoratori a ridefinirsi

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Il settore della ristorazione e dei bar è quello che maggiormente, in tutto il mondo, ha subito gli effetti delle restrizioni in atto per la pandemia da coronavirus. Allo stesso tempo, però, ha dimostrato di essere un comparto energico e in grado di reinventarsi velocemente.

I ristoranti classificati come “veloci, casual e raffinati” di tutto il mondo si sono rapidamente radunati, con uno spirito combattivo, sulla scia del COVID-19. Hanno messo da parte completamente le loro attività per accogliere la filosofia dell’asporto e della consegna a domicilio.

I fornitori all'ingrosso e i ristoranti stanno effettivamente ridefinendo il loro ruolo in questo momento. I grossisti di forniture alimentari, che tipicamente servono ristoranti e scuole, hanno fatto perno sulla vendita di articoli essenziali ai consumatori, ora che alcuni scaffali dei negozi di alimentari sono vuoti. E i ristoranti si stanno prendendo cura di loro stessi e dei loro clienti, fornendo pasti per i loro dipendenti e le loro famiglie.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

Ma è sufficiente per salvare i ristoratori e i loro dipendenti dal perdere il proprio lavoro e i loro mezzi di sostentamento?

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]I ristoratori avranno anche potuto reinventarsi ma dall’altra parte hanno avuto bisogno di ricevere una risposta. Nelle piccole comunità si è creata una rete di supporto per i ristoranti locali. Si è infatti instaurata l’abitudine di ordinare a domicilio quando normalmente si è rimasti a casa. In questo modo si è cercato di supportare le piccole attività alleggerendo un po’ la situazione.

Sull'efficacia del delivery hanno puntato molto anche le piccole realtà, come bar, gelaterie, macellerie, fruttivendoli, banchi alimentari dei mercati locali. Tale servizio è stato istituito sia per far fronte alle chiusure imposte, sia per venire in contro a quelle persone facenti parte delle categorie a rischio, in modo tale da evitar loro di uscire.

Ma nelle grandi città dove i ristoranti dipendono dal flusso di turisti per riempire i loro coperti? Può essere sufficiente questo?[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

La politica delle istituzioni ha cercato di fare la sua parte

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Negli Stati Uniti

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Iniziamo con la novità introdotta negli Stati Uniti dall’8 marzo scorso.

"Un anno fa, i ristoranti e i bar indipendenti non avevano un posto a tavola a Washington. Oggi siamo più organizzati che mai e abbiamo consegnato il primo programma di sovvenzioni per l'industria", ha detto Tom Colicchio, proprietario del Crafted Hospitality in New York. "Questo fondo di soccorso dà speranza all'intera comunità di ristoranti e bar indipendenti: cuochi di linea, manager, baristi e operatori di caffetterie, food truck, panetterie e bistrot possono riposare un po' più profondamente stanotte sapendo che l'aiuto sta arrivando".[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

E in italia?

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Per quanto riguarda l’Italia molto si è dibattuto e ancora si discute, su quelli che sono stati gli aiuti inviati a queste categorie. Per quanto riguarda le attività delle ristorazioni raggruppate sotto i codici ATECO è stato riconosciuto un contributo a fondo perduto, con limite massimo di 455 milioni di euro per l’anno 2020 e di 190 milioni di euro per l’anno 2021. Questo però sotto dichiarazione che tale attività è svolta come attività prevalente. Come per altre situazioni, però, è entrata in gioco la rinomata burocrazia italiana, che ha fatto in modo che molti, seppur aventi diritto, non riuscissero ad entrare in possesso degli aiuti promessi.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

Non solo privati e istituzioni

ma anche le associazioni hanno cercato di fare la loro parte[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Alla catena degli aiuti, un po’ in tutto il mondo, si sono uniti anche alcuni brand. Per esempio “Campari Canada” ha elargito una donazione di $ 50.000 al Bartenders Benevolent Fund. Si tratta di un ente canadese senza scopo di lucro, che sta raccogliendo fondi da utilizzare allo scopo di aiutare baristi, camerieri e altro personale dei settori alberghiero e ristorativo.

Altro esempio è l’asta online Bid for Recovery che ha come fine raccogliere fondi da devolvere alla ripartenza dei locali in tutto il mondo. In occasione dell’asta è stato chiesto ai 50 bar migliori al mondo di vendere oltre 100 lotti contenenti moltissime offerte di drink experience, drink tour ecc. Oltre ai migliori bar si aggiungono anche i migliori brand del settore.

Ci sono state poi realtà, come Avepa Communication , che hanno cercato di dare il proprio contributi realizzando fiere ed eventi virtuali per realtà che valorizzano il territorio. La tecnologia messa in campo dal team di Advepa permette di dare vita ad allestimenti completamente in 3D, capaci di ricreare l’ambientazione reale e di far vivere al cliente le stesse sensazioni di un’esperienza reale. In questo modo commercianti e clienti, nonostante i divieti, hanno potuto continuare a mantenere i contatti e non perdersi.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

La ristorazione in Svizzera e nel Ticino

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]La fase di crisi per la ristorazione svizzera è ancora in corso dall’inizio della pandemia. Sono parecchi i danni subiti, sia in ambito economico sia in quello lavorativo. I dati parlano chiaro: la maggior percentuale di lavoratori iscritti alla disoccupazione durante il 2020 appartiene all’industria del turismo (alloggio e ristorazione). Poiché la pandemia prosegue ancora inesorabilmente, la soluzione a questi dati tarda ad arrivare.

Certo è che le istituzioni si stanno adoperando al meglio delle loro possibilità per sostenere i ristoratori. Per esempio, i criteri per gli aiuti economici sono aggiornati continuamente, così da far rientrare più attività possibili nei cosiddetti “casi di rigore”. Facilitazione nelle documentazioni da presentare, criteri minimi ridotti, somme di denaro maggiori: che piaccia o meno, questi interventi pensati ad hoc faticano a tenere la ristorazione a galla in Svizzera.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

TiDiverti

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Swiss Technology propongono per il Canton Ticino una serata di divertimento e sostegno: la serata digitale TiDiverti. L’evento non è stato semplice da preparare soprattutto perché è stato organizzato in circa 1 settimana. Durante i preparativi però non è mancata l’attenzione verso fonti di intrattenimento che potessero coinvolgere il pubblico più ampio possibile. Infatti non sono mancati cabaret, tombola a premi e il DJ set con musica anni ’80. La missione è stata portata a termine egregiamente perchè tutti sono riusciti a divertirsi. L’evento è stato molto importante anche per le famiglie. Luisa, partecipante alla serata e tra gli organizzatori dell'evento, afferma:

“All’inizio avevamo paura che un evento virtuale potesse non riscuotere lo stesso successo di un evento fisico, ma alla fine si è rivelato un momento di vera convivialità. Ci siamo divertiti e durante la tombola non è mancata la competizione tra di noi.Erano anni che non giocavamo insieme dato che le ragazze ormai sono grandi. Alla fine abbiamo liberato il bambino che è sempre dentro ognuno di noi. La risata, specie in questo periodo, è terapeutica!”

L’aver organizzato l’evento online non ha tolto gusto alla serata. Infatti i partecipanti, seppur lontani, hanno potuto interagire tutti fra di loro grazie alla chat della piattaforma di streaming. Non sono mancati scambi di battute e risate tra tutti i partecipanti. Il non aver rinunciato all’evento è stato importantissimo anche per i ristoratori che sono riusciti a farsi conoscere da nuovi clienti.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

Cosa dovranno aspettarsi i ristoratori nel futuro

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Come abbiamo visto il mondo della ristorazione ha dovuto incassare un duro colpo durante la pandemia da Covid-19. Durante questo periodo però c’è chi è stato capace anche di vedere un’occasione di sviluppo e rinnovamento. Numerose sono le idee che i lavoratori del settore hanno impiegato per far fronte alla crisi e che non verranno abbandonate quando tutto tornerà alla sognata normalità. I clienti in futuro avranno più voglia di sperimentare e conoscere. In questo periodo nel cliente si è insidiata maggiormente la voglia di attenzione e ricercatezza. Nel futuro avranno più successo qui locali che non perderanno l’attenzione verso la sperimentazione e l’innovazione. Nella scelta delle pietanze e delle bevande, tra cui i vini, saranno privilegiati coloro che ti permetteranno di conoscere e farti risalire all’origine del piatto. La voglia che abbiamo di viaggiare è talmente tanta, che vorremo farlo anche mangiando e degustando vini che ci parlano di altre terre e storie.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Le Donne del Vino e il progetto #tunonseisola

Tempo di lettura: 2 minuti[vc_row][vc_column][vc_column_text]DONNE DEL VINO #TUNONSEISOLA - La festa della donna è una celebrazione annuale, mentre alcune lotte per le donne continuano tutto l’anno, da anni. In molti sui social colgono l’occasione dell’8 marzo per ribadire questo concetto: sono ancora moltissimi i passi da fare per raggiungere un’uguaglianza vera e propria. Ma questo anno in particolare ha contribuito ad ampliare il distacco: la situazione lavorativa di molte donne è stata stravolta. Notando questo ennesimo svantaggio, l’Associazione Nazionale “Le Donne del Vino” ha creato uno spazio di ascolto chiamato #tunonseisola.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

L’Associazione Nazionale “Le Donne del Vino”

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]L’Associazione Le Donne del Vino è nata nel 1988 per ribadire l’importanza della donna nel settore vinicolo. Non solo, le socie fanno parte di ogni ambito compreso nella filiera enologica: abbiamo infatti imprenditrici che gestiscono cantine, agriturismi ecc.

L’Associazione è senza scopi di lucro e promuove la cultura del vino in modo sostenibile. Infatti le Donne del Vino partecipano a fiere nazionali e internazionali sostenendo lo sviluppo sostenibile dei territori agricoli. Un’altra causa che le sta a cuore è la tutela dei vitigni storici e/o autoctoni.

Le Donne del Vino sono presenti e attive in tutta Italia grazie alla loro suddivisione in socie e Delegate regionali. Le socie organizzano così degli eventi locali coordinandosi con la loro Delegata regionale per ottimizzare il risultato. La loro Festa nazionale dell’Associazione si svolge ogni 8 marzo, questo per incentivare la loro attenzione sull’importanza del ruolo femminile per il vino.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

L’iniziativa delle Donne del Vino: #tunonseisola

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Le Donne del Vino non restano indifferenti nei confronti dei disagi dell’ultimo anno, creando così lo spazio di ascolto #tunonseisola . La situazione di crisi causata dalla pandemia ha svantaggiato maggiormente le donne in ambito lavorativo, è un dato di fatto. Ancora una volta il problema riguarda il genere, discriminando senza scrupolo le donne.

La via per risolvere questo problema dovrebbe coinvolgere ogni posizione immaginabile, dalle persone stesse alle imprese alle istituzioni. Anche ognuno nel proprio piccolo dovrebbe dare un contributo. Quello importantissimo delle Donne del Vino è di ascoltare le donne che si sentono in difficoltà e hanno bisogno di un supporto. Infatti #tunonseisola è uno spazio virtuale in cui chi vorrà potrà scrivere il proprio disagio e attendere una risposta dall’Associazione.

Le Donne del Vino vogliono aiutare il più possibile per questa causa che le sta particolarmente a cuore.

 

per saperne di più clicca qui.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Golosaria, la prima fiera virtuale online 3D!

Tempo di lettura: 2 minutiGOLOSARIA VIRTUAL FOOD FAIR - Un nuovo entusiasmante evento sta per cominciare: Golosaria Fiera Online 2020, realizzato con la tecnologia di Advepa Communication. Prima manifestazione totalmente digitale e gratuita per il mondo del food & wine italiano. Con questo evento virtuale potrai esplorare la fiera standotene comodamente a casa tua. Ti basterà solo registrarti per partecipare! Dal 28 ottobre al 2 novembre 2020 questo evento porterà a casa tua più di 200 protagonisti tramite un’esperienza 3D indimenticabile. Durante queste date potrai vedere in diretta più di 60 video eventi, che potrai tranquillamente consultare anche una volta finita la fiera. Infatti la Fiera Online rimarrà visitabile fino al 20 dicembre 2020.

Golosaria, Virtual Food Fair

Il programma è ricco di eventi che prevedono la partecipazione di numerosi protagonisti. Tra di loro sono presenti anche nomi noti del settore del food & wine italiano. Sarà proprio questo il tema di questo programma, l’analisi del mondo enogastronomico italiano. Gli eventi saranno caratterizzati da showcooking, winetasting e interventi con esperti del settore. Insomma, un programma considerevole che aspetta solo di essere scoperto. L’ambiente fieristico viene riprodotto usando una tecnologia 3D, realizzata da Advepa Communication, che ha l’obiettivo di ricreare la realtà di una fiera. All’interno di essa avrai il tuo avatar e con esso potrai muoverti e visitare gli stand. L’ambiente digitale prevede un ingresso, l’agorà e i padiglioni, con al loro interno gli stand espositivi. Inoltre è possibile scegliere in ogni momento le opzioni di navigazione che si desiderano.

Come registrarsi e partecipare alla fiera

In questo spazio digitale puoi quindi interagire con gli espositori tramite la chat e acquistare in tutta tranquillità i loro prodotti esposti. Esattamente come faresti in una fiera fisica. Il bello è che oltre a fare acquisti, potrai anche tornare ogni volta che vorrai fino al 20 dicembre! In questo modo  potrai continuare a visitare gli stand della Fiera, interagire con i produttori, acquistare attraverso i singoli store dei produttori, rivedere tutti i video on demand. Per partecipare è semplice, devi solo registrarti tramite il tuo pc (il mobile non è supportato). La registrazione è gratuita (clicca qui per registrarti) e necessaria per accedere alla piattaforma 3D (attiva dal 28 ottobre).