Alla scoperta delle eccellenze toscane: Olio d’oliva, Ricciarelli e Panforte

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IGP EVOO RICCIARELLI PANFORTE SIENA - Non si può andar via da Siena senza prima aver fatto tappa alla pasticceria Nannini per assaggiare tra la varietà dei suoi prodotti le specialità IGP dei Ricciarelli e del Panforte.

IGP, una garanzia europea: Evoo, dai ricciarelli al panforte di Siena

L’Italia tutta, e in particolar modo la Toscana, annovera tra le sue eccellenze numerosi prodotti destinati alle nostre tavole e a quelle di tutto il mondo. Tutti gli articoli però sono soggetti a rigidi controlli che seguono la merce durante tutto l’arco produttivo e permettono di accreditare i prodotti con sigle e marchi che ne aggiungono valore.

Tra le più importanti troviamo l’IGP, ovvero l’indicazione geografica protetta, sigla che secondo quanto scritto al paragrafo 1 dell’Articolo 2 del regolamento (CE) n. 510/2006 sta ad indicare un marchio di origine che viene attribuito dall'Unione Europea a quei prodotti agricoli e alimentari per i quali una determinata qualità, la reputazione o un'altra caratteristica dipende dall'origine geografica, e la cui produzione, trasformazione e/o elaborazione avviene in un'area geografica determinata.

Per ottenere la IGP quindi, almeno una fase del processo produttivo deve avvenire in una particolare area. Chi produce IGP deve attenersi alle rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione, e il rispetto di tali regole è garantito da uno specifico organismo di controllo. I colori del marchio sono il giallo e il blu. Il marchio IGP è un marchio europeo e lo si trova in tutti gli stati membri dell’unione sotto una sigla diversa in base alla lingua del luogo.

Ma più in specifico quali sono questi prodotti agricoli e alimentari?

Tra i prodotti che possono avvalersi del marchio IGP troviamo vini, birre, carni fresche e prodotti a base di carne come ad esempio gli insaccati, i formaggi e altri tipi di alimenti di origine animale tra cui miele, uova, lana, oli e grassi, pesci, molluschi, crostacei e derivati, spezie, cereali e prodotti ortofrutticoli, oli essenziali, pasta alimentare, cioccolato e prodotti di panetteria, biscotteria, confetteria e pasticceria, tra i quali rientrano anche i tipici Toscani, Ricciarelli e Panforte.

L’Italia è il paese europeo con il maggior numero di alimenti IGP ma degli Olio d’Oliva ne troviamo solo uno

Per quanto riguarda l’olio d’oliva, cioè l’olio extravergine d’oliva 100% italiano, solo uno possiede la marcatura IGP, ovvero il Toscano, che viene prodotto nelle province di Massa Carrara, Pisa, Livorno, Firenze, Pistoia, Prato, Lucca, Grosseto, Arezzo e Siena.

Tutti gli altri oli d’oliva sono marchiati DOP, Denominazione di Origine Protetta. L’olio d’oliva si differenzia dall’olio vergine d’oliva perché il primo deve essere puro e avere caratteristiche chimiche e organolettiche ben delineate, mentre l’olio d’oliva invece è una miscela composta da un olio raffinato (ottenuto con sostanze chimiche) e vergine.

La Toscana vanta anche un altro primato per quanto riguarda il marchio IGP

Il primo prodotto dolciario per l'Italia ad avere la tutela europea è stato il Ricciarello, dolce tipico senese a base di mandorle, zucchero e albume d'uovo. I ricciarelli sono fatti con una pasta di tipo marzapane, a grana grossa, molto lavorata e arricchita da un impasto di canditi e vaniglia. La pasta così ottenuta viene cotta in forno per poi prendere la forma di piccole losanghe, leggermente arricciata all'estremità. Hanno la forma del chicco di riso, la superficie rugosa e screpolata viene rivestita di zucchero a velo e poggiano su una foglia di ostia.

Presso le pasticcerie locali si possono trovare tutto l’anno mentre nelle famiglie vengono preparati specialmente sotto le feste natalizie.

Tra i dolci natalizi un altro senese si è aggiudicato il marchio IGP solo tre anni dopo i Ricciarelli, è il panforte!

A Siena quando si parla di Ricciarelli non si può non parlare anche di Panforte, dolce derivato dal Panpepato e modificato appositamente in onore della Regina Margherita, tant'è che ad oggi è conosciuto e tramandato con il nome di “Panforte Margherita”. Il nome panforte deriva dalla cultura “povera”, ma prima della regina Margherita era un dolce consumato specialmente dai nobili, per via dell’utilizzo al suo interno del concio di melone, molto costoso.

La tradizione senese vuole che il primo panforte fosse stato elaborato da una monaca (Berta) che preparò una sorta di focaccia impastando miele, farina e frutta candita (arancia e melone) con frutta secca (mandorle) e molte spezie come lo zenzero, la cannella, la noce moscata etc, elementi presenti anche nella ricetta odierna con l’aggiunta di una spolverata di zucchero a velo sopra.

Ma dove è possibile gustare tutte queste delizie nostrane a Siena?

“Ogni volta che vengo a Siena, anche se sono di fretta non posso fare a meno di passare dalla pasticceria Nannini, perchè anche solo l’area che vi si respira sa di casa, feste e nonne intente a preparare i più succulenti manicaretti per figli e nipoti”. 

Questa è solo una delle tante impressioni raccolte dagli avventori della pasticceria, ma vi assicuro che tutte quelle lasciate dai clienti toscani non si discostano da questa. Tutto ciò rappresenta un vanto per la famiglia Nannini, e la certezza di aver raggiunto il loro obiettivo: salvaguardare i sapori e le tradizioni locali. La pasticceria Nannini vanta una storia centenaria e da sempre si è impegnata nel proporre ai suoi clienti  specialità gastronomiche che caratterizzano la pausa caffè, il brunch e l’apericena, mantenendo intatte le ricette e i metodi di preparazione che si tramandano nelle case senesi e toscane da secoli e secoli.

Dietro ad ogni loro prodotto si celano cura, studio e ricerca di quelli che sono i particolari che hanno reso così famosi e apprezzati i prodotti tipici della nostra tradizione culinaria, ricerca che non si ferma solo alla riproduzione esatta delle ricette, ma anche all'individuazione scrupolosa della materia prima.

Patrimonio Italiano da tramandare e salvaguardare

I prodotti IGP sono garanzie delle eccellenze italiane conosciuti ed esportati in tutto il mondo, non solo per la loro qualità ma anche per le storie e le tradizioni che raccontano. Dietro ogni prodotto ci sono uomini e donne impegnati a valorizzare e riscoprire i tesori e la cultura italiana tramite le sublimità culinari che la caratterizzano e a noi come consumatori non resta che riconoscere la qualità e il duro lavoro dietro a questi prodotti e aiutare i produttori a rendere ancora più grande e noto il marchio IGP italiano nel mondo.

Trapview: agricoltura sostenibile

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[vc_row][vc_column][dfd_single_image image="24083"][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="30" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]La questione sostenibilità è da sempre un tema molto sentito in tutto il mondo e in tutti i campi. Uno in particolare, quello dell'agricoltura. L'utilizzo dei pesticidi per ridurre drasticamente la "popolazione" di insetti infestanti, infatti, ha sollevato il problema della salute in un campo molto vicino all'uomo.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="30" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]

Delle 5 milioni di tonnellate di 600 differenti tipologie di pesticidi, solo l’1% si rivela efficace.

[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="30" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]L'agricoltura, si sa, è direttamente collegata al cibo, all'allevamento, a noi. "L'obiettivo di ridurre questo impatto - si legge su Agrifood.tech - ha spinto gli olandesi Pymwymic (Pur Your Money Where Your Meaning Is Community) insieme a KubotaInnovation Center e Oltre Venture, fondo di impact investing italiano, a investire 3,7 milioni di euro in Trapview, azienda hi-tech slovena esperta in previsione e monitoraggio degli insetti infestanti".[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="30" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="30" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

Agricoltura sostenibile, alcuni numeri e possibili soluzioni

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="30" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]"Ogni anno gli insetti infestanti distruggono il 14% della produzione agricola mondiale", continua Agrifood. "Delle 5 milioni di tonnellate di 600 differenti tipologie di pesticidi, solo l’1% si rivela efficace. [/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="30" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Per non contare che l’abuso di pesticidi rende sempre più resistenti gli insetti responsabili delle infestazioni. Lo strumento realizzato da TrapView consente agli agricoltori di ridurre l’uso di pesticidi e di abbattere il costo di produzione di prodotti più salutari".[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="30" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_single_image image="24085"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="30" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

Trapview, un sistema di monitoraggio ottimizzato in tempo reale

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="30" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Ma come funziona e che cos'è Trapview? "La trappola è posizionata nella zona agricola da monitorare. Al suo interno un dispositivo particolare fotografa l’insetto nocivo e invia le immagini acquisite ad un server il quale le rende accessibili via web o su dispositivi mobili tramite applicazione.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="30" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]In questo modo è possibile monitorare ed agire sull'insetto specifico nocivo in quel momento e trovare immediatamente una soluzione sostenibile, senza l'uso di pesticidi dannosi per l'ambiente.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="30" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][/vc_column][/vc_row]

Come il Coronavirus ha cambiato il nostro rapporto con il cibo

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MARCO GINANNESCHI CORONAVIRUS CIBO - L'arrivo improvviso del Coronavirus ha trasformato le nostre vite. Dalla Cina, il Covid-19 ha attraversato tutto il pianeta, arrivando a contagiare quasi 5 milioni di persone e ad ucciderne più di 300.000. Numeri impressionanti, se si pensa che oltre il 10% dei decessi totali si è verificato proprio in Italia. La pandemia ha costretto l'uomo a modificare radicalmente le proprie abitudini di vita, a far fronte a problemi economici anche gravi e a rivedere ogni aspetto del quotidiano. Le sane abitudini sono diventate obblighi di legge. Le norme igieniche, ad esempio, una volta considerate "scontate", si sono trasformate in vere e proprie procedure per evitare il contagio. Mascherine, guanti monouso, gel disinfettante: tre elementi indispensabili, ormai, nella vita di tutti i giorni.

Coronavirus e cibo: l'analisi di Marco Ginanneschi

L'attenzione che si sta avendo nei confronti dell'igiene, ricade direttamente anche sul cibo. Da dove proviene, come è stato preparato, che percorso ha seguito prima di arrivare a noi: il consumatore è diventato molto più attento ad ogni singolo passaggio produttivo. Una ricerca di Yelp, ad esempio, ha confermato che i consumatori sentono maggiormente la necessità di acquistare il cibo in maniera sicura, limitando al minimo il contatto umano. Un dato importante, che si riversa anche sull'economia, visto che anche la riapertura dei ristoranti, dei bar, o dei luoghi in generale in cui si consuma cibo sta risentendo di questa tendenza. Technomic, ad esempio, ha stimato che il 32% delle persone di età adulta sta pensando di non frequentare i ristoranti come prima del Coronavirus. Per questo motivo, la cucina casalinga sta tornando ad essere protagonista nella preparazione dei cibi.

Coronavirus e cibo, attenzione alla sicurezza

Il virologo Fabrizio Pregliasco, in un’intervista a Il Messaggero, ha affrontato il tema del cibo e della sicurezza legata al Coronavirus, rapportandola alla vita quotidiana, dal lavarsi le mani alla spesa nei supermercati. "Non ci sono rischi maggiori rispetto ad altre situazioni. La regola resta sempre la stessa: lavarsi le mani e non portarle mai alla bocca. Semplicemente direi di dare importanza all’igiene, come sempre, e di seguire le regole del buon senso perché altrimenti, a dover disinfettare le buste della spesa, non si vive più. Il coronavirus può restare sulle confezione dei cibi, ma in 4 ore perde la sua carica virale. Inoltre, le temperature basse all’interno del frigo bloccano la circolazione del virus che, ad un certo punto, si distrugge. Così come nel forno, o durante la cottura: bastano 60 gradi per "uccidere" il virus".

Cibo e Coronavirus: legami con una società "diversa"

Alla scoperta di Wine2Wine: l'atteso forum scaligero

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Wine2Wine, è un business forum appartenente al salone “Vinitaly”. Quest’ultimo è il più famoso salone internazionale del vino e dei distillati che si svolge annualmente a Verona. Wine2Wine, avrà luogo nella città scaligera il 25 e 26 Novembre ed il tema centrale del dibattito sarà la sostenibilità sociale. Si dedicherà una consistente porzione di tempo anche all’analisi dei mercati esteri ed all’innovazione tecnologica. Con quest’ultima, verranno anche introdotte Realtà Aumentata, Blockchain, Intelligenza Artificiale, varie app. Il tutto servirà per far comprendere come il settore del vino possa far parte di quello tecnologico.

All’analisi seguirà anche la premiazione dei 100 produttori italiani protagonisti di Opera Wine 2020. A condurre questo importante momento sarà Bruce Sanderson, editor del magazine Usa e relatore di Wine2Wine

PROGRAMMA WINE2WINE:

Il 25 Novembre, il pubblico sarà intrattenuto dalla senior director di Gallo Winery Kristina Kelley che parlerà del “Perchè la responsabilità sociale nelle imprese è importante:come collegare persone e ambiente”. Alla Kelley, seguirà Robert Joseph, consulente editoriale di Meininger’ Wine Business International, che intratterrà il suo pubblico mostrando i diversi modelli di sostenibilità ed il loro valore per l’azienda agricola. Nella stessa giornata si susseguiranno diversi relatori. La giornata si concluderà con l’annuncio dei vincitori di Opera Wine 2020.

Il 26 Novembre, si parlerà di innovazione tecnologica. Il primo relatore sarà Hannah Luxemberg Tono, una produttrice e regista californiana che parlerà a proposito di Realtà Aumentata per poi collegarsi alla strategia dello storytelling. A questo intervento, seguirà quello di Heini Zachariassen, fondatore di Vivino, che introdurrà il concetto di App e ne spiegherà l’utilizzo nel settore vinicolo. Interverranno anche Spatafora e Cochran che introdurranno rispettivamente il concetto di e-commerce e di marketing. 

Chi saranno gli altri relatori? Quali, nel dettaglio, gli argomenti trattati? 

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Italian Flavors in London October 2019

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Welcome Italia celebrates the authentic, ever popular flavors of Italy in the heart of London with its annual food fair.  Present with be wine producers, Sicilian pastry chefs, Italian restaurants, and wine shops - just to name a few. Be prepared to be wined and dined with the genuine deliciousness of Italy from north to south at this event from 18 to 20 October, 2019.

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Nannini: nuovi gusti 2019 per il gelato

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Nannini, storico brand della pasticceria e del caffè di Siena, celebra l’arrivo dell’estate 2019 con il lancio di un’offerta di gelati naturali ai gusti dei dolci tipici senesi e dei prodotti del territorio che si affiancano a quelli più tradizionali, e l’aperitivo Conca d’Oro in tre versioni: classica, a sgroppino e molecolare.

“Nannini continua sulla strada della qualità che è uno dei valori fondanti dell’azienda. Lavoriamo ogni giorno con la massima attenzione su tutto il processo produttivo per offrire ai consumatori prodotti che siano buoni, artigianali e naturali. Un impegno che mettiamo anche nella produzione dei gelati per cui abbiamo puntato su materie prime di qualità e naturali, sui prodotti del territorio e su ciò che sappiamo fare meglio ovvero i dolci tipici senesi e il caffè”, ha esordito Michele Mazzeo, direttore dello stabilimento di produzione.

 

“La tradizione del gelato Nannini va avanti da decenni e per questa estate abbiamo deciso di rilanciarla con decisione anche attraverso gusti in edizione limitata e sorbetti adatti anche a chi segue una dieta vegana – ha proseguito -. E non sono le uniche soprese perché vogliamo anche riportare i senesi a ritrovare il loro aperitivo per eccellenza: il Conca d’Oro”.

Uno dei protagonisti dell’estate sarà proprio l’aperitivo che porta il nome del più famoso dei locali Nannini. “Il Conca d’Oro ha accompagnato intere generazioni di senesi, e non solo, nel rito dell’aperitivo. Per l’estate 2019 sarà proposto in tutti i locali Nannini e si potrà gustare in tre versioni: classica, a sgroppino e molecolare”, ha spiegato lo chef Luca Ciaffarafà. “La versione tradizionale sarà fedele alla ricetta originale ma ci sarà la possibilità di gustarlo anche nella fresca versione a sgroppino e, soltanto in alcune serate speciali lo proporremo anche nella variante molecolare con le ‘perle di Conca d’Oro’. Da sempre Nannini rappresenta la storia di questa città e al tempo stesso la volontà e capacità di innovare, una filosofia che abbiamo applicato anche al Conca d’Oro”, ha aggiunto Ciaffarafà.

Un ritorno alle tradizioni e al territorio che non mancherà anche nei gelati: “Oltre ai gusti tradizionali punteremo su un’offerta a edizione limitata come, per  fare un esempio, la corniola, la nespola o il sambuco fortemente legati al nostro territorio e alla nostra storia”, ha spiegato Luca Tendi, da trent’anni Maestro Gelatiere del gruppo Nannini. Un’attenzione alle materie prime che si potrà ritrovare in tutti i gelati a marchio Nannini: “Usiamo soltanto latte e panna freschi 100% toscani – ha aggiunto -, ingredienti di primissima qualità da fornitori certificati e ci affidiamo alla natura, scegliendo la frutta di stagione. Pochi e semplici ingredienti da cui nascono anche i sorbetti alla frutta”.

 

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NANNINI LANCIA TRE NUOVI GUSTI ISPIRATI ALLA TRADIZIONE SENESE

GRUPPO NANNINI: NUOVI GUSTI DI GELATI CON I DOLCI TIPICI DI SIENA

Nannini e le due ricette IGP

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“L’Amministrazione comunale ringrazia […] il Consorzio Agrario di Siena che ha fornito le eccellenze del nostro territorio: formaggi, affettati e prelibatezze varie. Il Gruppo Nannini che ha offerto i due dolci Igp senesi: i ricciarelli ed il panforte.

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Tutto Food e Tutto Wine - Un appuntamento imperdibile

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Si tratta di uno degli appuntamenti più prestigiosi nella passerella dei prodotti top del Made in Italy che caraterizza il mese di maggio. Nell’area tematica riservata al mondo del vino – fortemente voluta da Unione Italiana Vini – produttori e buyers sono stati protagonisti di incontri orizzontali specifici sugli abbinamenti vino-cibo.

Un nuovo filone per promuovere le eccellenze italiane dell’enograstronomia che si sta rivelando strategico perchè risponde ad una duplica esigenza delle aziende: confrontarsi con i top buyer della GDO, italiana e internazionale, ed entrare in contatto con realtà di nicchia quali enoteche e Wine Point ad alto livello.

 

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Siena - Un viaggio che parte dalle IGP di ricciarelli e panforte

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Un viaggio che parte dalle IGP di ricciarelli e panforte, che raccontano Siena nel mondo, poi arrivare a prodotti come i cavallucci, i cantucci, la schiacciata di Pasqua accanto ai quali troveranno spazio anche le più moderne interpretazioni dell’arte di far dolci. L’assaggio di queste specialità sarà accompagnato da vini liquorosi che offriranno al pubblico la possibilità di conoscere alcune eccellenze enologiche del territorio toscano. Una bella iniziativa senese,  ben accolta dal Gruppo Sielna Spa e dai collaboratori Maxim Constantin Catalin e Cataldo Staffieri.

 

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Un evento unico a Siena: "Dolci, dolcezze e motori" con la partecipazione di Nannini

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Sono stati tre giorni in Piazza del Campo all’insegna dei dolci della tradizione e dei motori. Da venerdì 12 aprile, a domenica prossima ci saranno gli stand allestiti nella Conchiglia per l’evento “Dolci, Dolcezze e Motori”.

L’appuntamento che coniuga la produzione dolciaria senese e il raduno nazionale di auto tuning, una vera e propria mostra-mercato che ha accompagnato i visitatori alla scoperta della tradizione dei dolci, anche attraverso approfondimenti e cooking show, e di incredibili auto con “Uisp Tuning 4 All”, il raduno nazionale di auto tuning: oltre 30 mezzi sono arrivati a Siena da tutta Italia e sono stati messi in esposizione in Piazza del Campo.

“Partecipiamo molto volentieri a quest’evento che punta a valorizzare le produzioni tipiche di Siena e a incrementare le presenze turistiche sul territorio”, spiegano Maxim Constantin Catalin e Cataldo Staffieri di Sielna Spa, l’azienda che guida il Gruppo Nannini. “Il nostro obiettivo – proseguono – è quello di far conoscere in tutto il mondo la bellezza e la qualità di Siena attraverso i dolci tipici, e per questo ci auguriamo che nel fine settimana arriveranno tanti curiosi e appassionati di motori che potranno così gustare le bontà del territorio”.

Dolci Nannini Siena ha partecipato in piazza del Campo con un grande stand dove ha mostrato il meglio della produzione di dolci tipici come Panforte, Panpepato, Ricciarelli, Cavallucci e Cantucci e presentata la produzione pasquale di Colombe. All’interno dello stand, posizionato davanti a Fonte Gaia, sarà presente anche la produzione di caffè che sarà tostato sul momento, così da far immergere i visitatori in un esperienza coinvolgente e sensoriale.