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Coronavirus, inizia la fase 2

5 Maggio 2020
- Di
Arianna
Categorie:
Coronavirus, fare impresa: imprenditori ed imprenditrici | Lacostagroup.it
Tempo di lettura: 2 minuti

CORONAVIRUS FASE 2 - Da lunedì 4 maggio è iniziata la fase 2. Un passaggio necessario per consentire all'Italia di ripartire con molte attività e alle persone di iniziare a "convivere" con il Coronavirus. Protagonisti dell'ennesimo DPCM del Governo, firmato da Giuseppe Conte il 26 aprile scorso, sono i cosiddetti "congiunti" che potremo andare a visitare, rispettando sempre il distanziamento sociale e le precauzioni del caso. Mascherine in primis che, a questo punto, diventano un cardine fondamentale nell'attuazione delle nuove normative.

Coronavirus e fase 2, cosa è possibile fare

Come già detto, sarà possibile far visita ai "congiunti". Molte famiglie, infatti, con il lockdown delle settimane precedenti, si sono trovate a vivere divise e a non potersi più vedere, se non attraverso una videochiamata. Bar e ristoranti possono riaprire, con alcune limitazioni sempre per mantenere sotto controllo la situazione contagi. Le scuole, invece, restare chiuse e ci si continuerà ad affidare alla didattica a distanza. A tutti, però, sarà concessa l'attività motoria all'aperto, grazie anche all'apertura dei parchi, anche distante dalla propria abitazione. Tutto questo, tuttavia, resta confinato all'interno della propria Regione, dalla quale non sarà possibile uscire.

Coronavirus e gli effetti su bambini e ragazzi

L'intervista alla dott.ssa Monica Terribili, neuropsichiatra infantile dell'ospedale Tor Vergata di Roma

"Stare forzatamente chiusi in casa, in famiglia e con delle regole da seguire, ha fatto riscoprire ai ragazzi la bellezza di uscire. Fino a qualche tempo fa infatti avevamo il problema opposto, i giovani erano confinati nella loro stanza inchiodati davanti allo schermo di un cellulare. Oggi invece, non solo sono più responsabili, ma hanno anche capito che il mondo là fuori vale la pena di essere vissuto pienamente. Quindi non sottovalutate la loro voglia di incontrarsi L’aria aperta è importantissima per i bambini, soprattutto quelli più piccoli, che hanno bisogno di sfogarsi. In questi mesi di quarantena molti bimbi sono diventati apatici e demotivati, travolti dalla noia e senza più voglia di uscire: spronarli e fargli ritrovare la normalità è fondamentale. Quindi sì a passeggiate, con tutte le dovute precauzioni ovviamente. È ovvio che cambierà il modo dei più piccoli di rapportarsi con gli altri. Va spiegato loro, senza ansie, che è una situazione momentanea. I piccoli hanno molta più capacità di adattarsi degli adulti".

I consigli di Virginia Locatelli, psicoterapeuta dell’età evolutiva presso in Centro ergo sum

"Il Coronavirus ci ha fatto riscoprire lo stare in famiglia. Dobbiamo cercare di trasformare la quarantena in un'occasione di riscoprirsi come mamme e papà: cominciare a giocare con i nostri figli, creare dei momenti esclusivi con loro e soprattutto non chidere troppo a noi stessi: tra didattica a distanza, figli e lavoro le famiglie stanno facendo i salto mortali. Diamoci del tempo: la serenità del genitore si ripercuote su tutto il nucleo familiare. Il web di per sé non è negativo, basta che non diventi l’unica attività della giornata. I social? I ragazzi sono semplicemente scomparsi. Esistono perché esiste la didattica a distanza. I diciottenni chiuderanno il loro percorso scolastico senza il viaggio d’istruzione dell’ultimo anno, senza le lacrime dell’ultimo giorno di scuola, senza sentire l’odore dell’aula per l’ultima volta e provarne già nostalgia, senza il viaggio di maturità. Forse noi, gli adulti, quelli che l’esame di Stato ormai lo sognano da decenni, dovremo cominciare a dire loro qualcosa, dimostrare a noi e a loro che ci sono, che esistono".

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