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Marco Ginanneschi presenta la piattaforma per il coworking virtuale

6 Ottobre 2021
- Di
Redazione
Tempo di lettura: 5 minuti

[vc_row][vc_column][vc_column_text]COWORKING VIRTUALE - La pandemia da Covid-19 ci ha portati a rivedere il nostro modo di lavorare e interagire. Tecnologia e digitale sono stati d’aiuto in questo senso. Alcune delle azioni intraprese durante l’emergenza sanitaria hanno mostrato vantaggi che anche una volta tornati alla normalità vorremmo trovare nelle nostre vite. Per questo nasce l’idea di Sercam Advisory realizzata con Advepa Communication. Abbiamo fatto alcune domande a Marco Ginanneschi, presidente di Sercam, per conoscere meglio l’iniziativa.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

Come è nata l'idea di coworking virtuale?

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Tutto nasce all’inizio dell’era Covid, nel marzo 2020, quando forzatamente abbiamo dovuto sperimentare nuovi sistemi per continuare a lavorare senza gli spazi e le abitudini dello studio tradizionale, senza l’incontro fisico, senza l’immediatezza dei contatti con collaboratori, clienti, colleghi, professionisti.

Tutto sembrava più difficile ed eravamo costretti all’utilizzo degli strumenti gratuiti disponibili sul mercato per organizzare una call o per il trasferimento e la consultazione di documenti che occupano molti MB di memoria.

Sembravamo imprigionati da sistemi di lavoro che necessariamente dovevano passare per percorsi obbligati, che sono comunque utilizzati dalla stragrande maggioranza degli utenti, non vedevamo soluzioni a breve termine che tecnologicamente ci potevano proiettare ad una rapida soluzione di esigenze specifiche. Serviva un servizio “tailor made” che nessuno poteva offrirci.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

Qual è il punto di forza di lavorare in coworking digitale e quali sono le sue esperienze passate?

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]La passata esperienza, come dicevo, ci ha costretto a potenziare tutti i sistemi disponibili, all’uso esclusivo dei servizi cloud, all’abitudine di creare appuntamenti esclusivamente in videoconferenza, alle cartelle di condivisione con collaboratori e clienti, ma tutto questo non bastava.

Era solo l’inizio, sapevamo che in qualche modo occorresse voltare pagina e cambiare in maniera radicale le nostre abitudini, ma non sapevamo come fare. Abbiamo deciso di intraprendere la strada del coworking virtuale perché i risultati sono stati inaspettati, ci sono stati sensibili miglioramenti sulla produttività, un maggior scambio di informazioni, nessun ritardo ai meeting virtuali, possibilità di rivedere tutto quel che serve in tempo reale, nessun spreco di tempo negli spostamenti (nelle grandi città questo vuol dire recuperare mediamente quasi due ore giornaliere di “tempo vita”), maggiore serenità nelle relazioni (per il miglioramento della qualità della propria giornata), possibilità di pianificare, senza spreco di tempo, esigenze personali diventate improvvisamente molto più compatibili con gli orari di lavoro, che possono essere gestiti con più autonomia nel rispetto delle scadenze e degli obiettivi prefissati.

"Il concetto moderno del lavoro non è più legato ad un badge, ma ad un risultato nel tempo, questa è la prima vera rivoluzione."

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Quale è la sua idea di coworking virtuale?

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Credo che un vero e funzionante coworking virtuale sia misurabile dal grado di soddisfazione dei dipendenti, dei partner professionali e dei clienti nella fruizione di nuovi servizi in minor tempo rispetto alle precedenti capacità che si potevano mettere in campo con i sistemi tradizionali.

Se riesco per esempio ad ottimizzare le tempistiche di redazione di un documento, perché  più professionisti possono lavorare da remoto scambiandosi informazioni in tempo reale, o se riusciamo ad organizzare momenti di aggiornamento con tutorial sempre disponibili senza dover necessariamente abbandonare per qualche ora i servizi di studio, se creiamo ambienti virtuali, per esempio la sala riunioni, ed aver disponibili su prenotazione tutti i professionisti da coinvolgere per un determinato approfondimento, vuol dire risparmio di tempo per tutti coloro che stanno lavorando, quindi miglioramento delle performance, creazione di nuove opportunità di lavoro, incremento dei collaboratori, risparmi su larga scala dei costi di servizi e affitto per uno spazio fisico che non serve più.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

La piattaforma di coworking virtuale quando sarà disponibile?

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]La piattaforma di coworking virtuale è stata presentata per la prima volta in un evento esclusivo trasmesso su Swiss Virtual Expo il 30 settembre 2021. Ma sarà disponibile al massimo entro fine anno, stiamo lavorando insieme ai nostri consulenti tecnologici per le ultime “messe a punto” per iniziare il 2022 con un vero coworking digitale abbandonando per sempre modalità legate ad un passato che non possiamo più permetterci di guardare con nostalgia, ma con la consapevolezza di quanta strada abbiamo fatto in così poco tempo.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

Può farci un esempio di come sarà la piattaforma e quali servizi saranno messi a disposizione attraverso la virtualizzazione dell'ambiente di lavoro?

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Il concetto di virtuale in quest’idea progettuale va ben al di là dell'attuale definizione di “studi virtuali”. Oggi gli studi virtuali non sono altro che degli ambienti fisici, condivisi tra più clienti che hanno in comune la gestione degli appuntamenti e degli spazi comuni (sale riunioni) attraverso procedure di segreteria e prenotazioni definite “virtuali” perché svolte attraverso software di video-chat o di prenotazione e lettura informazioni on-line. Quanto è qui proposto è una vera e propria rappresentazione virtuale (in 3D) degli ambienti e degli associati dello studio e dei clienti, attraverso avatar virtuali.

I fruitori dello studio virtuale vengono rappresentati da avatar (con sembianze umane) che interagendo tra di loro (attraverso chat e video-chat) svolgono le normali attività d'ufficio e di confronto/incontro con i clienti di uno studio.

All’associato o alla segreteria dello studio viene assegnato non solo un avatar che lo rappresenti nello studio ma anche un software di back-end, direttamente collegato con l’ambientazione virtuale 3D, attraverso cui possano essere svolte le normali operazioni di ufficio.

Lo studio virtuale si compone della tecnologia Multiplayer che permette la compresenza degli avatar (dello studio e del cliente) nello stesso ambiente virtuale e le interazioni tra gli stessi, ovvero tutti gli utenti che accedono alla piattaforma vengono proiettati all'interno dello stesso ambiente e pertanto gli avatar dell'ambiente sono tutti i visitatori che hanno avuto accesso alla piattaforma.

Il multiplayer consente la chat (pubblica o privata) tra utenti collegati.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_single_image image="24725"][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

Quali sono gli obiettivi che con la piattaforma vuole raggiungere?

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Il gruppo di lavoro della Sercam Advisory è abituato a lavorare in un clima di interazione e scambio di idee e questo contribuisce sicuramente al raggiungimento degli obiettivi e alla crescita del team. La vera sfida sarà quella di essere presenti, migliorando da remoto l'efficacia lavorativa.

I principali risultati attesi sono:

  • Valorizzazione delle risorse umane e responsabilizzazione dettata dall’approccio basato sui risultati;
  • Razionalizzazione nell'uso delle risorse e aumento della produttività, quindi risparmio in termini di costi e miglioramento dei servizi offerti;
  • Utilizzo dello smart working come leva per la trasformazione digitale e per lo sviluppo delle conoscenze digitali;
  • Aumentare la visibilità online, raggiungendo con la tecnologia innovativa 4.0 anche clienti al di fuori dei confini nazionali.

Se il lavoro agile è in primo luogo una questione di cultura organizzativa, la tecnologia gioca un ruolo non meno importante. Smart Working e Tecnologia 4.0 si abilitano vicendevolmente: da una parte, infatti, lo Smart Working ha bisogno delle tecnologie per rendere concrete le sue pratiche e i suoi modelli, dall'altra rappresenta esso stesso una grande leva per la realizzazione dell’Impresa Digitale.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

Perché la scelta di affidarsi ad Advepa Communication per la realizzazione della piattaforma?

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Ritengo che la solidità, l'esperienza e la professionalità di un partner tecnologico come Advepa Communication sia la migliore soluzione conosciuta sul mercato, in grado di fornire una tecnologia avanzatissima sugli ambienti dinamici in 3D, nell'organizzazione degli spazi virtuali (anche riprodotti dall'ambiente originario con tutte le modifiche tecnologiche migliorative), nell'immersione in un mondo mai visto prima, popolato di avatar e flussi digitali, senza mai rinunciare alla concretezza e soprattutto alla protezione dei dati personali e alla riservatezza delle informazioni. Per il mondo del lavoro tutto diventerà più immediato, più semplice e anche, inaspettatamente, più sicuro.

"Il progetto di una piattaforma per coworking di uffici virtuali - afferma Rossano Tiezzi, direttore commerciale di Advepa Communication - sposa perfettamente la nostra propensione di innovare e andare su territori sconosciuti"

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