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Il Polo del Gusto: successo italiano nel Mondo

2 Novembre 2022
- Di
Viola
Tempo di lettura: 3 minuti

POLO DEL GUSTO ILLY - Sono molte le aziende italiane che riescono a farsi conoscere e avere successo anche all’estero. Sono invece poche quelle che cercano di aiutare anche altre piccole realtà a trovare successo in Italia e all’estero. Non è il caso della storica azienda familiare italiana Illy, che ha dato vita al progetto Polo del Gusto. 

La storia di Illycaffè

Illycaffè è azienda familiare fondata a Trieste nel 1933, la prima nel settore del caffè. Nel corso degli anni ha dato vita a numerosi progetti, tra cui l’Università del Caffè e la celebrazione dei propri coltivatori che producono il miglior lotto di caffè sostenibile. L’impegno dell’azienda si dirama in innumerevoli iniziative, dall’agricoltura generativa e rispetto per l’ambiente, alla valorizzazione dei lavoratori nei campi e negli stabilimenti. In tutto ciò non si dimentica l’obiettivo che si è data: essere carbon free entro il 2033.

L’attenzione dell’azienda Illy non si ferma solo all’ambiente. Per i quattro fratelli a capo dell’azienda - Francesco, Riccardo, Anna e Andrea - è importante anche salvaguardare i prodotti italiani dentro e fuori dai nostri confini. Per questo hanno pensato a un progetto che si prefigge di aggregare le eccellenze italiane in Italia e all’estero: “Il Polo del Gusto”. 

Riccardo Illy racconta il Polo del Gusto

È lo stesso Riccardo Illy a raccontare a Forbes Italia come è nato questo progetto. 

“In quell’anno (2004 ndr.) ci siamo chiesti come avrebbero fatto le prossime generazioni a far crescere Illy. Perché prima o dopo avremmo raggiunto un plafond. Avevamo di fronte due possibilità: rimanere nel caffè ma cambiare strategia, che avrebbe voluto dire abbassare i nostri standard qualitativi, oppure restare nell’eccellenza ma allargare il campo d’azione. Abbiamo deciso di seguire questa seconda strada. E di farlo partendo dai settori che avevamo già sperimentato in passato”.

“In questi 15 anni oltre a fare acquisizioni ho fatto crescere la società fino a conferirle autonomia economica e finanziaria”, racconta Illy. “Il passo successivo è stato quello di avviare una subholding che detenesse tutte le partecipazioni extra caffè. Nel giugno 2019 abbiamo così costituito il Polo del Gusto”. Solo un primo passo lungo un percorso strategico che Illy pare aver ben disegnato nella sua testa. “Ora è arrivato il momento giusto per cercare un partner finanziario con cui sostenere le società esistenti e fare nuove acquisizioni. Sia nei settori dove siamo già presenti, sia in nuovi settori come biscotti e caramelle”.

Portare le eccezioni italiane nel mondo

“Con il Polo del Gusto - continua Riccardo Illy - vogliamo sperimentare un negozio per ogni marchio nelle grandi città, mentre nei centri più piccoli l’idea è di avere dei negozi plurimarca. I brand delle nostre società hanno l’ambizione di diventare globali, già oggi esportano buona parte della loro produzione. I punti vendita del Polo del Gusto nasceranno inizialmente in Italia e dopo questo test sul territorio nazionale diventeranno globali. 

È il momento giusto per portare le eccellenze del food italiano nel mondo. Grazie a competenze di imprese che operano nel settore alimentare, pensiamo anche ai produttori di impianti. Ed è un momento positivo anche per l’immagine di cui gode il made in Italy all’estero, anche tra gli investitori”. 

I dati relativi a fatturato e export del Polo del gusto

I dati del Polo del Gusto parlano da sé e ne indicano il successo. Il fatturato del 2021 ha fatto registrare un +19 sul 2019 - anno di fondazione della sub-holding - e un +36% rispetto al 2020, con più di 100 milioni. 

Notizie positive anche per tutti gli altri marchi associati che vanno a comporre i 101 milioni e 321.316 euro precisi di fatturato così:

  • Dammann (maison di tè francese) 37,2 milioni
  • Domori (esponente del cioccolato di alta qualità) 26,3 milioni
  • Mastrojanni (Brunello di Montalcino) 3,6 milioni
  • Agrimontana (frutta lavorata e marmellate) 25,1 milioni
  • Prestat (il marchio di cioccolato inglese) 7,3 milioni
  • F-Gel-Bonetti (Gelateria Bonetti) 1,9 milioni

Da segnalare sono in particolare i dati relativi all’expo del Polo del Gusto che corrisponde al 60% delle vendite. 

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