Gamification nel business: il Multiplayer e la fiera virtuale

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[vc_row][vc_column][vc_column_text]GAMIFICATION MULTIPLAYER FIERA VIRTUALE - Il multiplayer è un concetto ormai diventato un tutt’uno con i videogiochi: grazie alla “gamification” potrebbe trasferirsi nelle fiere virtuali. Ma cos’è la gamification? Si tratta di ogni processo che sposta elementi tipici dei videogiochi all’interno di altri settori professionali. Nel nostro caso, l’elemento del multiplayer potrebbe approdare nel florido mercato delle fiere virtuali, e con il Tech Corner scopriremo meglio cosa significa.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

Il Multiplayer: di cosa si tratta

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]La tecnologia Multiplayer è strettamente collegata al mondo dei videogiochi, la quale permette ai giocatori di interagire in svariati modi. Tuttavia, non necessariamente il Multiplayer deve restare vincolato a quell’universo: grazie a Giulia Sperandeo, Unity developer di Advepa Communication capiremo questo tema.

Domandandole un chiarimento sul multiplayer, Giulia ha prontamente risposto: “Si tratta di far comunicare le sessioni di gioco di ogni giocatore. Ogni persona, entrando in un videogioco, sta sfruttando una sua sessione personale: grazie al multiplayer, la propria sessione è influenzata da quelle di altri giocatori. Vale a dire che ogni azione di un giocatore influenza la nostra sessione di gioco e viceversa.

In altre parole, abbiamo una rete di sessioni collegate e comunicanti tra loro e il risultato è che ognuna di esse riceve le influenze di tutte le altre.”

“Per chi prova l’esperienza del Multiplayer, è come se tutti i giocatori agissero nella stessa piattaforma.”  Giulia Sperandeo, Unity developer di Advepa Communication.

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Il Multiplayer farà parte della Gamification passando dalla fiera virtuale

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]La gamification sta diventando sempre più protagonista delle nuove dinamiche lavorative, e il Mutiplayer sarà protagonista di questo processo grazie alle fiera virtuale. Ma cosa significa esattamente? Lo abbiamo scoperto grazie a Giulia Sperandeo, poiché lei stessa opera nel settore delle fiere virtuali.

Le fiere virtuali di cui parliamo sono costruite in 3D: parliamo infatti di vere e proprie ambientazioni virtuali 3D facilmente visitabili attraverso il proprio computer. Queste piattaforme sono ormai sdoganate nell’area business: le aziende usano questa soluzione per recarsi direttamente dai visitatori e non il contrario.

Giulia Sperandeo ci ha parlato del Multiplayer applicato alle fiere virtuali, ma ci ha subito fatto un chiarimento: non è ancora presente in pianta stabile.

“La gamification è un processo ancora molto lungo e senza un percorso preciso: tutto sta nella creatività nel business - ci spiega Giulia Sperandeo - . Sembra contraddittorio, ma i videogiochi sono la prima ispirazione ma al contempo è complicato trarne una soluzione adatta alle aziende.

Ad ogni modo, secondo noi di Advepa sarà un passo fondamentale da compiere: permettere a tutti i visitatori di interagire al meglio porterebbe esperienze eccezionali”.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

La giornata mondiale della password: alcuni dati

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[vc_row][vc_column][vc_column_text]GIORNATA MONDIALE PASSWORD -  Pensare che ancora oggi sia necessario ricordare le linee guida per creare una password potrebbe fare ridere. Eppure sembra che non sia ancora abbastanza: dati alla mano, l’utente medio deve fare ancora molta strada per la sua stessa sicurezza online. “123456” è ancora un evergreen da cui sembra impossibile distaccarsi: forse con questa giornata mondiale della password abbiamo alcune speranze. Anche noi del Tech Corner vogliamo fare un tentativo per redimerci da certe abitudini comode, ma rischiose.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

Password fin troppo semplici e dove trovarle

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Il 6 maggio è da alcuni anni la giornata mondiale della password, ideata dal ricercatore di sicurezza informatica Mark Burnett. Il buon proposito è di ricordare a tutti noi quanto sia importante la sicurezza di una password: peccato che lo prendiamo un po’ troppo alla lettera. Magari troviamo anche una password più o meno sicura, tuttavia usiamo la stessa per 10 piattaforme diverse et voilà. Con un solo attacco, un hacker potrebbe accedere a Facebook, Amazon e PayPal della sfortunata vittima.

Ma le peripezie della nostra pigrizia informatica non finiscono qui. Come scritto poco fa, alcune password scontate come “123456”, oppure “dragone” e “Ronaldo”, sono tutt’ora all’ordine del giorno. Svariate statistiche hanno passato in esame circa un miliardo di credenziali: tra queste, circa sette milioni sono potenzialmente accessibili a chiunque scriva “123456” ecc.

Alcune persone, invece, penseranno che basti sostituire le lettere con dei caratteri particolari, ad esempio scrivendo “r0n4₤do”. Con grande dispiacere, dobbiamo comunicare che anche quei bei tempi sono finiti. La potenza di calcolo dei computer unita ai vastissimi vocabolari online decifrano queste parole in un batter d’occhio.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

La giornata mondiale della password: ecco perché serve

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Mettendo da parte i casi tragicomici per un attimo, vi proponiamo dei dati che lasciano capire l’importanza della giornata mondiale della password.

Punto di partenza: secondo il Verizon Data Breach Investigation Report, l’81% delle violazioni informatiche avviene grazie al furto delle credenziali. In parole povere, usare password più sicure lascerebbe molti hacker senza lavoro. Forse, quando troviamo di fronte a noi una casella così piccola e semplice, tendiamo a non associare tutta la nostra privacy a cui è connessa, minimizzando il problema.

Altri dati poco ammirevoli arrivano dalle realtà aziendali: Secondo Panda Security, il 59% delle aziende si affida alla memoria umana per la gestione delle password.

Per quanto possa sembrare un’abitudine noiosa e poco importante, la nostra attività online dipende essenzialmente dalle nostre password. A questo punto, continuiamo a rifarci alle linee guida che troviamo sul web: sperando che “1234” diventi appannaggio di altri tempi.

Per saperne di più clicca qui.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Lente liquida e visori per la realtà aumentata

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[vc_row][vc_column][vc_column_text]LENTI LIQUIDE SMARTPHONE VISORI  - Sentiamo parlare molto spesso di una problematica fondamentale della tecnologia: la messa in commercio delle innovazioni. In effetti le avversità da superare affinché un nuovo prodotto possa inserirsi nel mercato possono diventare moltissime, dalle applicazioni possibili al prezzo di vendita. Tali sfide sono diventate il pane quotidiano di due tecnologie in particolare, le lenti liquide per gli smartphone e i visori per la realtà aumentata. Cerchiamo di capire meglio grazie a due esperti e alla loro collaborazione.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

La lente liquida del nuovo Xiaomi Mi Mix

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]La qualità delle fotografie in uno smartphone è diventata un vero e proprio elemento chiave per decidere quale acquistare tra i tanti. Vediamo tantissime soluzioni realizzate per diventare i favoriti degli appassionati di fotocamere: la più frequente del periodo è l’inserimento di più lenti.

In mezzo a così tante proposte sul mercato diventa sempre più difficile distinguersi. La qualità dei prodotti aumenta, mantenendo perfino dei prezzi contenuti. Una carta vincente per lo smartphone diventa perciò essere sempre un passo avanti rispetto a tutti gli altri.

Questo è il caso del nuovo Xiaomi Mi Mix Fold, il primo smartphone al mondo che adotta una lente liquida. Cosa significa per la fotocamera? In parole povere, due lenti in una. Infatti una lente da fotocamera usuale può essere adatta come tele-obiettivo, per mettere a fuoco soggetti distanti, o come macro-obiettivo per fotografare oggetti vicini.

“La lente liquida invece può svolgere entrambe le funzioni. A seconda dello zoom che vogliamo applicare, la lente liquida assumerà una forma diversa per soddisfare le nostre esigenze.” - Giulio Falchi, esperto di UI.

[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

Il dilemma dei visori per la realtà aumentata

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Secondo molte aziende leader del settore tecnologico, il futuro risiede nella cosiddetta realtà aumentata, ovvero la sovrapposizione del digitale sul mondo reale. Per realizzare questo concetto, uno dei percorsi da seguire è quello dei visori con cui possiamo vedere elementi virtuali in contemporanea con il mondo reale. Provate a pensare di poter vedere il messaggio di un/a vostra/o amica/o  mentre vi godete un panorama mozzafiato dietro di esso.

Sembra che i visori siano il prossimo passo per il futuro della realtà aumentata, anche se molti fattori sono in loro sfavore. Prima di tutto, il prezzo: un dispositivo del genere può raggiungere i 2.300 euro come se nulla fosse. In secondo luogo sono ingombranti, visto che spesso dobbiamo anche associare altri oggetti per interagire adeguatamente con la realtà virtuale (come dei controller). Oltretutto, le immagini che potranno sovrapporsi in futuro sono potenzialmente di qualunque tipo. Giulia Sperandeo, infatti, ci fa notare che potremmo trovarci di fronte a moltissime informazioni, forse troppe.

“Naturalmente parlo di un’ipotesi ancora distante nel tempo, c’è ancora molta strada da fare prima di arrivare a un punto simile. Ma se ci pensiamo, siamo davvero disposti a ricevere in continuazione informazioni, notifiche e pubblicità che si sovrappongono al mondo reale?” - Giulia Sperandeo, esperta di modellazione 3D per Advepa Communication.

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Lo schermo del futuro e le nuove tecnologie LED

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[vc_row][vc_column][vc_column_text]TECNOLOGIA SCHERMO LED - La televisione si trasforma così tanto da diventare ormai un concetto lontano e obsoleto.

Nell’appuntamento di questa settimana, il Tech Corner vi offre un aggiornamento su cosa dobbiamo aspettarci dagli schermi del futuro. Insieme a Giulio Falchi, graphic designer ed esperto di UI, capiremo l’importanza nei progressi sugli schermi per il mondo tecnologico. Guardando ai colossi del mercato mondiale, capiremo le ultime novità e i prossimi progetti in fase di elaborazione. Ecco che aspetto avranno gli schermi LED negli anni a venire.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

Il MicroLED a un prezzo più competitivo

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Una delle innovazioni in arrivo per gli schermi LED è quella dei nuovi MicroLED ideati da Samsung. I MicroLED attualmente in commercio sono in grado di risolvere tutti i problemi degli schermi precedenti per quanto riguarda la resa dei colori. Peccato che una tv dotata di uno schermo in MicroLED possa costare anche decine di migliaia di euro. La società coreana, invece, ha trovato un processo che potrebbe dare un punto di svolta alla tecnologia del momento:

“Il MicroLED rappresenta un’arma a doppio taglio, questo perché non dà problemi nel rendere i colori naturali ma al contempo potrebbe costare una fortuna. Lasciare certi schermi MicroLED sugli scaffali dei negozi diventa ancora più lecito per i consumatori. La differenza dei prossimi MicroLED di Samsung sta nel fatto che avranno la stessa resa grafica, ma abbattendo i costi di produzione. Grazie a questo passi avanti la miglior tecnologia attualmente sul mercato per quanto riguarda gli schermi potrebbe diventare di massa, facilmente fruibile da tutti.” Giulio Falchi, graphic designer ed esperto UI.

[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

La tecnologia LED diventa trasparente: lo schermo del futuro

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Quando ci aggiriamo per le strade di città, molto spesso vediamo davanti a noi schermi LED di varie dimensioni. Dagli schermi modesti di un piccolo negozio ai cosiddetti “LED wall” che coprono i palazzi di luce e immagini. Tra non molto potremo pensare ai LED non più come coperture alle pareti, ma come veli trasparenti che proiettano immagini sul vetro. Sarà lo scopo dei LED Film Transparent (LAT140) del gigante LG.

“I LED in progettazione di LG saranno delle vere e proprie pellicole trasparenti da porre sopra qualsiasi superficie in vetro. Le immagini promozionali parlano chiaro: ogni parete potrà avere i nuovi LED per trasmettere pubblicità e tutto ciò che si desidera. Soprattutto, questa tecnologia non farà perdere trasparenza alla superficie, infatti potremo comunque guardare cosa c’è dietro i filmati. Sembrerà quasi di aver fatto un passo in avanti verso la fantascienza.”

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Lavoro ed educazione migliorati dal progresso

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[vc_row][vc_column][dfd_single_image image="24540"][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="30" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]Lavoro ed educazione migliorati dal progresso[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Lavoro ed educazione diventano sempre più interattivi grazie alla tecnologia.

Il nostro concetto di lavoro prevede alcuni elementi di cui è difficile fare a meno: il contatto con i colleghi, lo scambio di opinioni, il lavoro di squadra ecc. Tutti questi fattori ci aiutano a ricevere continui stimoli per lavorare con efficienza e animo. Anche gli studenti di qualunque età condividono questa esigenza: il loro apprendimento dipende principalmente dagli stimoli che gli saranno proposti durante il loro percorso. Eccoci dunque a parlare di come la tecnologia possa migliorare il coinvolgimento sia per il lavoro, sia per l’educazione.

Il primo articolo di oggi ci viene proposto da Giulio Falchi, graphic designer ed esperto di UI. Riguarda un progetto già in atto della casa automobilistica Audi sull’uso di un’ambientazione 3D per mettere in contatto i propri dipendenti. In questo caso, la distanza si fa da parte: tutti i lavoratori possono incontrarsi in questa piattaforma virtuale 3D per meeting, progetti e lavori di squadra.

“Il programma messo a punto da Audi non solo offre un ambiente virtuale ai dipendenti, ma permette loro di parteciparvi in una modalità “multiplayer”. Questo significa che i colleghi potranno entrare simultaneamente nella stessa ambientazione attraverso gli avatar e parlare tra di loro come in una chiamata. Non solo: potranno condividere progetti e documenti che saranno mostrati nello spazio 3D così da permettere a tutti di collaborare nello stesso momento. Questo non solo accelera le dinamiche del lavoro a distanza, ma le rende anche più stimolanti per i dipendenti”. Giulio Falchi sul nuovo progetto di Audi.

Cercando sempre di dare uno stimolo alle attività, anche nella scuola si cercano nuovi metodi per catturare l’attenzione degli studenti. L’interesse di Giulia Sperandeo, esperta di 3D per Advepa Communication, non smette di farci notare come l’esperienza del gaming potrebbe stimolare tutti gli studenti. Figuriamoci in questo periodo particolare, dove tutti i ragazzi sono costretti a lezioni in didattica a distanza. Infatti ci propone un articolo riguardante il corso “Red Dead America”: un professore universitario spiegherà le sfumature della storia americana attraverso un videogioco.

“Red Dead Redemption è un videogioco ambientato nei primi del ‘900 in America. Per quanto non riproduca alla perfezione gli eventi storici, ci lascia immergere facilmente nel suo contesto facendoci apprendere molto più rapidamente molti elementi della storia. Il videogioco ti permette di usare l’ingegno e metabolizzi certe informazioni senza nemmeno accorgertene. L’apprendimento diventa molto più leggero rispetto allo studio continuo e poco stimolante dato da slide e libri.” - Giulia Sperandeo sul corso Read Dead America.

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Lo schermo Oppo e la realtà mista

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[vc_row][vc_column][dfd_single_image image="24505"][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="30" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]Il concetto di dimensione stravolto: lo schermo Oppo e la realtà mista[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Uno schermo che si arrotola e i primi segni degli ologrammi: le dimensioni sono tutte da rivedere.

Per questa occasione abbiamo capito quanto siamo in grado di stravolgere i concetti più basilari di ciò che ci circonda. Noi pensiamo di vedere un oggetto di una certa grandezza, ma dal niente può espandersi diventando molto più fruibile. Oppure vediamo qualcosa che non esiste affatto nella realtà fisica, perché è creato secondo un’altra realtà, un’altra dimensione.

Grazie a Giulio Falchi, Graphic designer ed esperto di UI per l’azienda JWR Business Tech, abbiamo visto altri progressi recenti della tecnologia. Il suo occhio attento ha guardato alla nuova generazione di smartphone dallo schermo pieghevole cercando anche più avanti, trovando l’Oppo Find X 2021.

Le case produttrici più famose, come Huawei e Samsung, hanno ideato dei telefoni già in commercio che si piegano su loro stessi. L’Oppo Find X 2021 invece, ancora un concetto da sviluppare a pieno, avrà uno schermo da poter estendere  quando vogliamo:

"Questo dispositivo di Oppo avrà la possibilità di ampliare lo schermo grazie a un sistema di “srotolamento”. Infatti possiamo scegliere se mantenerlo di una dimensione contenuta o se estenderlo in modo da avere uno schermo molto più ampio. Così facendo il device rimane facile da tenere in tasca, dato che il suo spessore sarà ridotto rispetto agli smartphone dallo schermo pieghevole." - Le parole di Giulio Falchi sull’Oppo Find X 2021.

Il parere tecnico di Giulio Falchi ci ha reso partecipi di un altro progresso formidabile fatto da Microsoft: la nuova tecnologia “Mesh”. In questo caso parliamo di realtà virtuale e realtà aumentata che si incontrano per dare vita a una nuova piattaforma in cui svolgere riunioni online. Grazie a uno smartphone e un visore VR potremo vedere degli avatar che sostituiranno i partecipanti alla conversazione. Inoltre potremo vedere dei contenuti condivisibili con tutti in versione virtuale. 

"Tra qualche anno gli avatar saranno sostituiti da versioni olografiche dei partecipanti. Potremo avere accanto a noi i nostri colleghi che si trovano dall’altra parte del mondo: è il sogno di tutti gli appassionati di tecnologia. Oltretutto questo nuovo sistema risolverà moltissimi problemi di comunicazione a distanza, arrivando a un passo dalla comunicazione faccia a faccia." - Giulio Falchi su Microsoft Mesh.

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Videogiochi che insegnano: Assassin’s Creed Odissey

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[vc_row][vc_column][dfd_single_image image="24445"][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="30" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]Videogiochi che insegnano: Assassin’s Creed Odissey[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]I videogiochi stanno finalmente avendo una chance di affiancarsi all’educazione.

Questo perché il periodo che stiamo vivendo ci ha costretto alla DAD, filtrando tutti gli insegnamenti da uno schermo. E se in questo schermo i ragazzi vedessero un videogioco? Immaginate il potenziale di questa scelta: l’attenzione degli studenti sarebbe stimolata in modo esponenziale. Questa realtà è già consolidata all’estero grazie a molti nomi videoludici applicati all’educazione, come quello di Assassin’s Creed Odissey.

Giulia, esperta di modellazione 3D nello staff di Advepa Communication, ha da sempre visto il videogioco non solo come un intrattenimento, ma anche come uno strumento dal potenziale ancora da scoprire. “È incredibile come alcuni open world siano la riproduzione perfetta della storia. In Assassin’s Creed Odissey, ad esempio, l’acropoli di Atene lascia senza fiato.”

Se ti va di saperne di più, Giulia ha suggerito questo link per voi[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Il MetaHuman Creator per avatar più che realistici

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[vc_row][vc_column][dfd_single_image image="24437"][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="30" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]Il MetaHuman Creator per avatar più che realistici[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Gli avatar del mondo virtuale saranno la vostra immagine riflessa grazie a questo nuovo tool.

Vi sareste mai immaginati di vedere il vostro volto perfettamente inserito nella realtà virtuale? Questo è diventato possibile grazie a Unreal Engine, un tool specializzato nella modellazione 3D. Da adesso i personaggi che vediamo sugli schermi potrebbero sembrarci reali anche se sono riproduzioni fedelissime di questo nuovo strumento.

L’esperta di modellazione 3D Giulia, nello staff di Advepa Communication, ci ha fatto scoprire questa novità facendoci capire la sua importanza da un punto di vista tecnico:

“Prima era necessario utilizzare molti altri tools uno dopo l’altro, ognuno con il suo scopo specifico e con il suo tempo da dedicargli: adesso invece possiamo richiedere un personaggio ‘ready to use’ dalla qualità altissima, rendendo questo servizio disponibile non solo a chi è esperto di modellazione 3D.”

Se ti va di saperne di più, Giulia ha suggerito questo link per voi.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]