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Vinitaly Special Edition 2021, l’analisi dei segnali

27 Ottobre 2021
- Di
Redazione
Vinitaly Special Edition 2021, l’analisi dei segnali
Tempo di lettura: 2 minuti

[vc_row][vc_column][vc_column_text]VINITALY 2021 - Gli eventi stanno tornando a respirare e ogni settore freme dalla voglia di reincontrarsi nei padiglioni dopo molto tempo. Nei giorni scorsi è successo questo per i vini italiani: ha avuto luogo Vinitaly Special Edition 2021 a Verona, dal 17 al 19 ottobre. Come spesso accade negli eventi ben elaborati, con diversi espositori e convegni, l’evento enologico ha dato dei segnali importanti sul presente e futuro del vino. Cerchiamo di capirli grazie all’opinione di un esperto del settore.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

La conferma del vino biologico e gli inizi della mixability

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Nel Vinitaly Special Edition erano presenti 400 cantine in 3 diversi padiglioni, un numero non troppo soddisfacente rispetto alle 3.000 cantine degli anni passati. Tuttavia queste sono bastate per capire quali tendenze avrà il vino italiano nei prossimi anni.

Prima di tutto nel Vinitaly si è confermata la voglia delle cantine di produrre un vino biologico: lo dimostra l’area interamente dedicata a essi. Dal prodotto di nicchia che poteva sembrare un tempo, adesso l’Italia è il paese con la maggior superficie di vigneti coltivati secondo gli standard bio.

Una piccola scintilla che potrebbe accendersi in futuro è quella della mixability: utilizzare il vino come ingrediente nei cocktails. Un’area per cocktails e long drinks in Vinitaly testimonia questa possibilità. In Italia e Spagna abbiamo già 2 drink in voga, lo spritz e la sangrìa, che potrebbero contribuire a creare la nuova moda.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

Nel Vinitaly si sono sentite ripresa e desiderio di novità

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Sì, perché la voglia di recuperare il tempo perduto durante la pandemia ha coinvolto anche il vino, eccome. Nei lockdown le vendite non sono scese di troppo fortunatamente, questo grazie agli acquisti privati, ma questo non toglie la chiusura di bar e ristoranti. Adesso le attività hanno ripreso a un ottimo regime, ma come ha influenzato l’acquisto delle bottiglie?

A quanto pare, i privati in periodo di chiusure hanno preferito i vini più tradizionali ed è grazie a questi che le vendite non sono colate a picco. Invece, i buyers che si trovavano a Vinitaly hanno cercato la novità, qualcosa di diverso.

Sembra quasi che quell’ultimo anno di difficoltà sia associato ai prodotti del passato, mentre adesso possiamo vedere il desiderio di esplorare nuove alternative.

 

Per saperne di più clicca qui.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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