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Didattica a distanza e web: come abbiamo affrontato la crisi

16 Febbraio 2021
- Di
Redazione
Didattica a Distanza Corona Virus - News italiane per ogni costa del mondo - La Costa Group
Tempo di lettura: 4 minuti

[vc_row][vc_column][dfd_single_image image="24271"][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]DIDATTICA DISTANZA WEB CRISI  - La pandemia da Coronavirus ci ha costretti all’isolamento e alla lontananza. L’uomo però è un animale sociale incapace, nella maggioranza dei casi, di vivere solo. Sia nelle corsie degli ospedali che nelle case la prima cosa che si è cercato di sconfiggere è stata la distanza. In nostro soccorso è giunto il web con le sue infinite possibilità. Ivana Porcini, docente di arte, gallerista e curatrice del blog L’Escargot ci racconta la sua esperienza e pensiero su web e didattica a distanza.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

Che cosa può darci la crisi

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="15" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Siamo tutti in crisi da un anno. Un’improvvisa e inimmaginabile realtà ci ha costretti a modificare la nostra vita, con non poca sofferenza. Ma la parola crisi etimologicamente viene dal greco κρίσις che vuol dire decisione. È questo è molto interessante perché ciclicamente le crisi, se si ha la forza di spingersi oltre le criticità, sono utili al cambiamento e a prendere decisioni che rinnovano.

Bisognerebbe imparare qualcosa di importante da questi eventi traumatici che ci insegnano a guardare le cose da altri punti di vista. Ci consegnano quel preciso istante in cui finalmente ci si rende conto di poter vivere in un altro modo, e rendono improvvisamente evidenti gli orpelli, le inutilità, le pochezze. La didattica a distanza e gli strumenti del web sono stati un grande strumetno di aiuto per affrontare la crisi.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

Le conseguenze di aver trasposto la nostra vita sul web

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="15" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Così, a mio avviso, tutto andrebbe ripensato, essendo giunti ad un bivio. La vita vera si è incrociata con la vita virtuale, l’una è entrata nell’altra e si fa fatica a non vivere intrecciati. Siamo tutti più poveri, oggi. E ci lamentiamo continuamente di vivere in un mondo parallelo, pieno di nozioni e di informazioni, che sembra altro dalle nostre vite. Senza incontri dal vivo, senza emozioni, senza contatto. Eppure dobbiamo ricordare che grazie al web siamo andati avanti senza fermarci. Abbiamo mangiato a casa i cibi preferiti che abbiamo scelto sul video, abbiamo trovato le maglie in tinta che cercavamo e comprato i libri al prezzo migliore.

Abbiamo parlato davanti a un computer per ore con gli amici, i genitori, gli alunni e siamo cambiati. E, che ci piaccia o no, sono sicura che indietro non si possa più tornare. Nessuna società umana sta mai ferma. Le cose cambiano e nella mente si affollano oggi tante domande: Siamo appena all’inizio? Siamo alla fine? Il mondo può cambiare in meglio? O andremo sempre più in basso?[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

I giovani, la didattica a distanza e il web

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="15" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Da docente, credo che sia arrivato il momento di ripartire dai giovani e ascoltare quello che hanno da dirci. Li ho visti perdersi in questi mesi, smarrire il senso e l’entusiasmo. Abbiamo fatto finta di crederci ma in realtà non ci credeva nessuno. La didattica a distanza e gli strumenti web,con cui ci siamo armati per sconfiggere la crisi, ci sono serviti per non perdere l’anno, per non dimenticare i nostri doveri, per provare a immaginare che fosse tutto normale senza feste di compleanno, senza uscite serali, senza cinema, senza viaggi. Stiamo ancora metà in remoto e metà in classe e stiamo facendo uno sforzo enorme. Con la dad il ritmo si perde in continuazione e questo, da un certo punto di vista, è un bene perché bisogna rimodulare il discorso costantemente.

Io parto dai contenuti, che diventano pretesti per far riflettere, non per immagazzinarli da qualche parte ma per renderli strumenti di esperienze e di conoscenze. Ma nonostante tutto la scuola manca ai ragazzi perché questi anni andrebbero vissuti tutti insieme, nelle aule a parlare di amore e nei bagni a piangere e a imprecare contro i docenti. Ci auguriamo che torni presto com’era con la certezza che la scuola andrebbe reinventata. Io ne ero già convinta da tempo e mi piacerebbe riuscirci come se fosse un passaggio spontaneo, mettendo la loro voce e il loro mondo al centro di tutto. Per un futuro più felice di questo.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

Non solo dad e web ma anche l’arte per risollevarsi dalla crisi

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="15" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Da storica dell’arte mi piacerebbe immaginare questo rinnovamento attraverso l’arte, che per me è una compagna di vita indispensabile. Per qualche anno, un po’ di anni fa, ho insegnato Pedagogia dell’arte nelle facoltà di Scienze dell’educazione e della Formazione primaria all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. In sostanza, provavo ad avvicinare i futuri maestri all’arte, attraverso la cultura e la ricchezza dei diversi saperi. Non era solo un approccio condiviso all’arte, era piuttosto mostrare una strada diversa da percorrere alla scoperta della complessità del mondo, del tempo e della storia.

Per molto tempo sono stata convinta che nel mondo della scuola questo approccio al cambiamento non sarebbe stato possibile. Invece in questo periodo mi sono dovuta ricredere fortemente. Ho visto numerosi docenti mettersi in gioco e attivarsi positivamente per apprendere e trovare il miglior modo possibile di gestire la didattica a distanza. Spero che di tutta questa esperienza ci rimanga la voglia di cambiare e sperimentare che è importantissima e necessaria per lavorare nel modo giusto con i ragazzi.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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